Dopo il caso dell’atleta belga Claire Michel, ricoverata dopo la gara nella Senna per un’infezione da Escherichia Coli, esplodono le polemiche per la balneabilità (o meno) nel fiume francese.

Cos’è l’Escherichia Coli e perché è così pericoloso per la salute umana?

Si tratta di un batterio che fa parte del normale microbiota intestinale dell’uomo, dunque è presente in certe quantità nel nostro corpo. Alcuni ceppi di questo batterio sono innocui mentre altri no e possono portare a malattie intestinali di diversa gravità, ma anche extra-intestinali, come infezioni del tratto urinario, setticemia, polmonite e meningite.



Alcuni ceppi di Escherichia Coli possono provocare disturbi di diverso tipo a chi vi entra in contatto, come crampi addominali, diarrea, vomito e dolori intestinali. L’infezione può provenire da cibi contaminati e acqua: bisogna fare molta attenzione, ad esempio, a mangiare alcuni alimenti crudi come frutta e verdura, ma anche latte non pastorizzato o carne poco cotta. L’Escherichia Coli, infatti, è molto sensibile al calore: questo vuol dire che cuocendo i cibi, anche se fosse presente, verrebbe eliminato.



Escherichia coli, gli esperti: “Far gareggiare nella Senna un azzardo”

La maggior parte dei ceppi di Escherichia Coli sono innocui per l’organismo umano ma altri possono portare a malattie intestinali ed extra intestinali. Dopo essere entrati in contatto con il batterio dell’Escherichia Coli e aver contratto l’infezione, si possono manifestare una serie di sintomi come diarrea, crampi addominali e ancora vomito, nausee, febbre e dolore allo stomaco.

Quando si entra in contatto con il batterio, normalmente i sintomi durano dalle 12 ore fino a 3 giorni ma nei casi più gravi il batterio può provocare anche altre patologie, come setticemia, polmonite o addirittura meningite. Secondo Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene presso l’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, far gareggiare gli atleti nella Senna “è stato un azzardo dal punto di vista sanitario e i rischi erano evidenti”.