L’esenzione tari 2025 è ammessa in casi più particolari e laddove non ci sia la mera possibilità di poter ridurre rifiuti. L’imposta che annualmente viene versata ai Comuni italiani non sussiste per l’immondizia realmente prodotta, ma solo per l’ipotesi di poterla produrla.

L’imposta è stata introdotta con la Legge di Stabilità 2014, comma 641, in cui vengono specificate le condizioni e a chi spetta pagare la tassa. Il versamento della tassa rifiuti spetta a chi utilizza un immobile (e non chi ne è proprietario) che indipendentemente dalla sua natura, si suppone possa produrre rifiuti.



Esenzione tari 2025: chi ne può beneficiare?

Esistono dei casi particolare dove vige l’esenzione tari 2025. Si fa riferimento a tre specifiche condizioni:

  1. Aree di condomini non comuni (come ad esempio le scale del palazzo o l’androne) le cui zone non sono utilizzate in via esclusiva.
  2. Zone in cui non sussiste la produzione di rifiuti (terrazzo, balconi o cantine).
  3. Zone accessorie di unità immobiliari sui quali viene già applicato il tributo.
  4. Unità immobiliari che per alcune circostanze più rare, non sono soggette alla produzione di rifiuti.

In alcuni Comuni di Italia – come a Trapani, in Sicilia – gli enti potrebbero scontare o esentare dal pagamento della TARI i cittadini che hanno un ISEE basso. Nel capoluogo siciliano ad esempio, l’imposta non viene pagata dai nuclei con reddito uguale o inferiore a 4.000€ annui.



Sconti obbligatori della TARI

Un primo sconto obbligatorio sulla TARI riguarda la riduzione del 40% nelle zone in cui gli addetti non effettuano la raccolta. Il Comune potrebbe decidere – in base alla distanza tra la zona e l’immobile – se applicare il beneficio ai nuclei familiari e in che misura farlo.

Esiste anche lo sconto del 20% sulla tari laddove per motivi sindacali, di sciopero o inefficienza, il servizio di raccolta non sussiste e mette in pericolo l’ambiente in cui viviamo oppure i cittadini del territorio di riferimento.

Esistono ulteriori casi – rari e facoltativi – in cui i Comuni italiani possono decidere liberamente di applicare sconti ed esenzioni sul pagamento della TARI. Ecco qualche ipotesi:



  1. Fabbricati rurali adibiti come alloggio;
  2. Unità immobiliari in cui vive un solo occupante;
  3. Locali o unità immobiliari adibite ad utilizzo stagionale;
  4. Abitazioni i cui residenti o domiciliati vivono per almeno sei mesi l’anno all’estero.