Esercitazione Usa-Filippine: si riapre la linea tra i due Paesi
Martedì è iniziata la più grande esercitazione militare congiunta tra le Filippine e gli Stati Uniti, con alcuni Marines arrivati dalle Hawaii attraverso il Pacifico. la maggior parte dei residenti li accoglie. Lì a Subic Bay, dove i due eserciti si sono incontrati, è la più antica e più grande base navale americana al di fuori del territorio degli Stati Uniti: la base ebbe un ruolo importante anche durante la guerra del Vietnam. Tuttavia, la presenza americana aveva attirato crescenti critiche negli anni successivi, tanto che il governo dell’epoca nel 1992 non ha rinnovato il contratto di locazione dopo il mancato accordo tra le parti.
Oggi, al posto dell’ex base navale, c’è un porto franco e una zona turistica con ristoranti e alberghi affacciati sulla baia. Gli americani, però, sono tornati nelle Filippine per esercitazioni militari ma non solo. L’attuale governo di Manila ha ridato vita all’alleanza con gli Stati Uniti nonostante l’ex presidente Rodrigo Duterte avesse precedentemente avvicinato il Paese alla Cina. Con il presidente Ferdinand Marcos Jr., eletto quasi un anno fa, le relazioni con gli Stati Uniti sono ora migliorate rapidamente, complici anche le tensioni tra Usa e Cina su Taiwan.
Esercitazione Usa-Filippine: piano per difendersi dalla minaccia cinese?
A Subic Bay ci sono già alcune navi americane e alcuni mezzi Usa. “Questa sarà la più grande esercitazione finora, anche più grande dell’anno scorso”, afferma il maggiore Emery Torre, portavoce del corpo dei marine delle Filippine. In totale sono 17.500 i soldati provenienti da Stati Uniti e Filippine che prenderanno parte all’esercitazione, quasi il doppio rispetto al 2022. È previsto anche un piccolo numero di soldati australiani. Si tratta di una formazione congiunta per reagire a possibili minacce “esterne”, afferma il portavoce. Tra queste un occhio di riguardo è sopratutto verso la Cina, che rivendica i propri interessi nella regione.
Pechino vuole porre sotto il proprio controllo tutto il Mar Cinese Meridionale, che Manila chiama Mar delle Filippine occidentali. Nel 2016, il Tribunale dell’Aia ha respinto le rivendicazioni cinesi. Le navi cinesi vietano inoltre alle Filippine e ai pescatori l’accesso agli atolli, alle barriere coralline e alle isole della zona marina. Così il Paese asiatico continua a lavorare per l’alleanza con gli Stati Uniti e altri Paesi partner occidentali come il Giappone.