Ci sarà un esercito unico a presidiare il confine Sud della Libia e sarà sotto l’egida del Governo di unità nazionale di Tripoli e dell’autoproclamato Esercito nazionale libico. Si tratta di una doppia missione: l’esercito bloccherà i traffici illegali dei migranti dal Sahel e contrasterà i mercenari russi della Wagner. L’ipotesi piace al governo Meloni. In Libia, il processo di riunificazione politica fatica ad avanzare con la difficoltà di arrivare alle elezioni. Qualcosa però inizia a muoversi sul fronte militare, come riporta Il Messaggero.
Un intervento rapido da schierare nelle regioni del Sud, controllato dai Capi di Stato maggiore di Tripoli e Bengasi – ossia i generali Mohamed Al Haddad e Abdelrazek al Nadori – è stato ipotizzato dal Comitato militare libico congiunto riunito la scorsa settimana a Tunisi. Alle riunioni hanno partecipato anche i diplomatici italiani insieme all’inviato dell’Onu in Libia Abdoulaye Bathily.
Tre battaglioni in Libia
Come spiega Agenzia Nova, la forza militare congiunta potrebbe essere schierata sotto la forma di tre battaglioni che andrebbero a rappresentare Tripolitania, Cirenaica e Fezzan. Si tratta di un vecchio progetto esplicato nell’articolo 19 del “Trattato di amicizia”, siglato dal governo Berlusconi con Gheddafi. L’idea è stata sottoposta anche alla sottosegretaria di Stato americana per il Vicino oriente Barbara Leaf, nel corso della sua visita a Tripoli e a Tunisi. I dubbi, però, sono vari: un esercito del genere andrebbe equipaggiato e c’è un embargo Onu sulle armi alla Libia che impedisce agli Stati europei di farlo.
Ci sono inoltre vari rischi per una simile operazione: dagli scontri tra i battaglioni dell’Est e dell’Ovest alla perdita di equipaggiamento militare hi-tech, fino alla presenza dei terroristi. Gli Stati Uniti però vogliono portare avanti il progetto per bloccare l’avanzata del gruppo Wagner. Anche Leaf, in un incontro con Khalifa Haftar, ha ribadito che i mercenari devono lasciare l’area. L’Italia comunque ha manifestato interesse al piano di una missione congiunta.