La guerra informatica contro Russia e Iran è in corso da tempo per la Gran Bretagna. Ma è silenziosa, quasi impercettibile. Forse anche per questo la National Cyber Force, l’esercito informatico Uk, ha deciso di parlare della sua battaglia contro gli Stati ostili e le organizzazioni criminali, cresciuta e diventata sempre più necessaria con l’invasione dell’Ucraina. Istituito nel 2020 per contrastare diverse minacce, sostenere delle operazioni militari e prevenire crimini importanti come il terrorismo e lo sfruttamento sessuale dei minori, questo esercito top-secret di hacker informatici che deve proteggere la Gran Bretagna dagli attacchi nemici esce per la prima volta allo scoperto, rivelando alcune tattiche clandestine, finora rimaste avvolte nella totale segretezza.



James Babbage, comandante di una unità di cui fanno parte centinaia di esperti informatici e spie del GCHQ, del Ministero della Difesa e dell’MI6, si è fatto identificare pubblicamente per la prima volta per illustrare le operazioni. Questa spia di alto livello è a capo di una squadra che si infiltra nelle comunicazioni digitali degli Stati ostili, intromettendosi nei loro sistemi per “seminare sfiducia” e far sì che i nemici dubitino dei loro dati e del loro processo decisionale. Stando a quanto riportato dal Daily Mail, ci sono altre “leve di potere” come la paralisi della tecnologia nemica per impedire a determinati soggetti di contattarsi in momenti critici, o la manipolazione delle reti informatiche per rendere “più difficile per gli Stati usare Internet per diffondere disinformazione, influenzando la loro percezione dell’ambiente operativo“.



LA STRATEGIA DELL’ESERCITO INFORMATICO UK

Nel documento diffuso per riassumere il lavoro svolto dalla National Cyber Force è spiegato che il suo lavoro è riuscito a far cambiare atteggiamento ai nemici, indebolendo la capacità degli stessi di pianificare e condurre attività in maniera efficace. “Lo facciamo attraverso vari mezzi, tra cui influenzare la capacità dell’avversario di acquisire, analizzare e sfruttare le informazioni di cui ha bisogno per perseguire i propri obiettivi. Possiamo anche limitare la loro capacità di comunicare e coordinarsi con altri. E possiamo cercare di intaccare la loro fiducia nella tecnologia digitale e nelle informazioni che essa fornisce“. Ci sono anche operazioni messe in atto per portare alla luce le attività nemiche, così da costringere gli Stati ostili ad abbandonare i loro piani. Le tattiche di questa unità possono avere un impatto diretto sulle guerre, visto che gli eserciti moderni usano sistemi digitali. “Nelle operazioni militari, la parte che utilizza più efficacemente i sistemi digitali a proprio vantaggio, riducendo al contempo la capacità del nemico di farlo, ha un vantaggio critico“. Negli ultimi tre anni la National Cyber Force britannica è stata in grado di contrastare le campagne di disinformazione di Paesi come la Russia e l’Iran, di aver ad esempio “ridotto la minaccia di interferenze esterne nelle elezioni democratiche“. Inoltre, sono stati distrutti gruppi terroristici diffondendo sfiducia tra i membri, degradando le loro reti di propaganda. Ora il governo britannico potrebbe rinforzare questo “esercito informatico Uk“, infatti secondo quanto riportato dal Daily Mail si sta lavorando ad una nuova base permanente a Samlesbury, nel Lancashire, e a far crescere i dipendenti fino a quota 3mila nei prossimi anni.

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