L’Esercito italiano ha chiesto almeno diecimila uomini in più. Per la prima volta dalla caduta del Muro di Berlino, anche le forze armate italiane vogliono aumentare gli organici, così come riferisce l’edizione online di Repubblica. Per circa trent’anni, dopo che di fatto la “Guerra Fredda” si è raffreddata, e con lei anche i vari conflitti fra est e ovest, si sono verificati tagli un po’ ovunque, e smobilitazioni, ma la scorsa settimana, il Consiglio Supremo di Difesa presieduto da Sergio Mattarella, ha appunto aperto all’incremento dei ranghi. Al momento vi sono 150mila militari negli Stati Maggiori, ma l’Esercito ne vorrebbe, come detto sopra, 10mila in più, alla luce della previsione di un ulteriore taglio a 89mila entro il 2024. Inoltre, la Marina punta ad un arruolamento di altri tremila fra uomini e donne per potenziare la flotta.
ESERCITO ITALIANO, CHIESTI MILITARI IN PIU’: TOCCA AL PARLAMENTO DECIDERE
Toccherà ovviamente al Parlamento decidere, alla luce della legge in vigore, quella del 2012 voluta dall’allora ministro della Difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, che per via dell’austeriry e della spending review di quegli anni, si puntò su nuclei più piccoli per missioni quasi esclusivamente di pace all’estero. Oggi il quadro è mutato, ed oltre alle missioni in Iraq, Afghanistan, Balcani e Sahel, ci sono i militari in strada per i controlli anti-terrorismo, nonché quelli recenti chiamati a vigilare sulla pandemia di coronavirus. Fra i corpi maggiormente ridotti negli ultimi anni, quello della Sanità militare, nonostante in questi giorni sia invocato da tutti per la costruzione degli ospedali covid da campo. Come dimenticarsi poi delle tensioni nel Mediterrano, con lo spettro di vere e proprie guerre per cui servono armamenti di cui l’Esercito italiano al momento dispone in quantità scarna, fra carri armati (oggi sono 200, erano 1.200 nel 1989) e aerei. Il problema principale è rappresentato dai costi della Difesa, ben 5 miliardi di euro secondo l’ultima stima.