Una circolare dell’Esercito italiano scuote la politica e l’opinione pubblica in relazione alla guerra in Ucraina. Nel documento redatto dallo Stato Maggiore dell’Esercito il 9 marzo, trasmessa alle caserme, si forniscono indicazioni interne a livello di personale, addestramento, impieghi e sistemi d’arma. Per quanto riguarda il personale, ad esempio, si dispone che i congedi anticipati vengano valutati con attenzione, in quanto “deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili“. Ci sono indicazioni anche per quanto riguarda personale in ferma prefissata, che servirà ad “alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza” e che appunto devono essere “alimentati al 100%” e “operativamente pronti“.



Si chiede altresì di evitare il più possibile il frazionamento delle unità e di valutare tutte le richieste sul territorio nazionale che dovranno essere avvallate a livello centrale. Per quanto riguarda gli assetti sanitari, bisogna tenere in considerazione i “prioritari impegni” con riferimento alle “forze in prontezza“. Tutte le indicazioni contenute nella circolare sono da attuarsi “con effetto immediato“.



LA BUFERA POLITICA

La circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito, che è stata diffusa da Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, è stata definita dagli stessi “gravissima” perché si evince che “il nostro esercito si prepara a combattere“. Sarebbe quindi “la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso“. Non manca un’accusa al governo, che ci starebbe “trascinando in una guerra i cui sviluppi, se si continua su questa strada, saranno devastanti“. Nella nota si ricorda che chi ha prestato servizio nelle forze armate negli ultimi trent’anni “non ha mai visto una circolare dello stato maggiore dell’Esercito di questo tenore“.



LE PRECISAZIONI DELLO STATO MAGGIORE

Quindi, si chiedono chiarimenti al governo in merito a questo documento che lo Stato Maggiore dell’Esercito ha definito “ad esclusivo uso interno di carattere routinario“. Il documento serve ad adeguare le priorità dell’unità dell’Esercito per “rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale“. Le indicazioni vengono definite, quindi, “precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti“.