Arrivano nuovi aggiornamenti da Esine, dove ieri è stato ucciso il 59enne Vincenzo Arrigo. Il teste del processo per la strage di piazza Loggia è stato ammazzato dall’amico Bettino Puritani, che lo ospitava nella sua abitazione per scontare gli arresti domiciliari. Il killer ha confessato nel corso dell’interrogatorio con il pubblico ministero Paolo Savio: «Sì, sono stato io, ma non volevo ucciderlo. La roncola l’ha presa in mano prima lui, mi sono solo difeso, volevo disarmarlo», riporta Il Giorno.
Il quotidiano mette in risalto che la tragedia si è consumata in un contesto di forte degrado. Arrigo aveva una sfilza di precedenti alle spalle, così come lo stesso Puritani. Secondo quanto riferito dai vicini del killer, tra i due scoppiavano spesso violente liti, anche a causa dell’abuso di alcol. L’omicida ha affermato che si è trattato di legittima difesa: «La roncola l’ha presa lui. E’ stato lui a dirmi ti uccido, io mi sono solo difeso». (Aggiornamento di MB)
TRAGEDIA A ESINE (BRESCIA)
Una discussione degenerata in tragedia: questa la primissima ricostruzione dell’omicidio registrato nella notte a Esine, provincia di Brescia. Come riportato da numerose testate, la vittima è il 59enne Vincenzo Arrigo, ammazzato a colpi di roncola dall’amico Bettino Puritani. Le forze dell’ordine hanno già fermato ed arrestato il killer e sono in corso gli accertamenti del caso sulla dinamica dei fatti. Secondo quanto riporta Il Giornale di Brescia, vittima e omicida vivevano insieme dopo l’allontanamento di casa di Arrigo, agli arresti domiciliari per maltrattamenti sulla moglie. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato la furia di Puritani: il 53enne sarà interrogato nel pomeriggio dal sostituto procuratore Paolo Savio, che è il titolare dell’inchiesta.
ESINE, 59ENNE UCCISO A COLPI DI RONCOLA DALL’AMICO
Nelle ultime ore sono emerse numerose indiscrezioni sulla tragedia di Esine e, secondo quanto riporta Il Giornale di Brescia, Vincenzo Arrigo aveva testimoniato nell’ultimo processo per la Strage di piazza Loggia. Secondo quanto ricostruito dal portale locale, la vittima dell’efferato omicidio di questa notte era stato in cella con Maurizio Tramonte: quest’ultimo gli rivelò di essere presente in piazza Loggia il 28 luglio 1974, giorno del sanguinoso attentato. A confermare la tesi, Tramonte gli avrebbe mostrato una fotografia in bianco e nero. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime sulla tragedia registrata nel Bresciano, resta ancora ignoto il movente della barbara uccisione…