Gli Stati Uniti hanno finanziato la ricerca su diversi tipi di coronavirus presso l’Istituto di virologia di Wuhan, in Cina. A rivelarlo sono nuovi documenti rilasciati, di cui è entrato in possesso The Intercept. Si tratta di oltre 900 pagine di documenti sul lavoro svolto da EcoHealth Alliance, organizzazione no profit con sede a New York guidata da Peter Daszak. Questi documenti, rilasciati tramite il ricorso al Freedom Information Act contro i National Institutes of Health, dimostrano che il professor Anthony Fauci ha mentito al Congresso quando ha negato il finanziamento della ricerca “gain-of-function”. Quando Fauci urlò contro il senatore Rand Paul a luglio, dandogli del bugiardo per averlo accusato di aver finanziato la ricerca per produrre un coronavirus più trasmissibile agli esseri umani, in realtà era lui a mentire. Ora infatti ci sono anche le prove del fatto che il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (di cui Fauci è direttore) ha accolto – e quindi finanziato – due proposte di sovvenzione, ma ci sono pure gli aggiornamenti relativi al progetto di ricerca di EcoHealth Alliance.
«Questa è una road map della ricerca ad alto rischio che potrebbe aver portato all’attuale pandemia», il commento rilasciato a The Intercept di Gary Ruskin, direttore esecutivo di U.S. Right To Know, gruppo che ha indagato sulle origini del Covid.
NUOVE OMBRE SI ADDENSANO SU WUHAN
Una delle ricerche sovvenzionate è intitolata “Capire il rischio dell’emergenza del coronavirus dei pipistrelli”. C’è stato uno sforzo importante da parte di EcoHealth Alliance per esaminare migliaia di campioni di pipistrelli per nuovi coronavirus. Inoltre, c’è stato pure lo screening delle persone che lavorano con animali vivi. I documenti contengono anche dettagli critici sulla ricerca a Wuhan: ad esempio, il lavoro sperimentale con topi umanizzati è stato condotto in un laboratorio di livello 3 di biosicurezza al Wuhan University Center for Animal Experiment, non al Wuhan Institute of Virology. Questa mole di documenti solleva ulteriori dubbi sull’incidente di laboratorio come possibile origine della pandemia Covid, che guarda caso Peter Daszak ha sempre respinto duramente e che ha visto l’apertura di Anthony Fauci solo di recente. Per quanto riguarda i finanziamenti, parliamo di un totale di 3,1 milioni di dollari. Di questi, 590mila dollari sono andati al Wuhan Institute of Virology per identificare e “alterare” i coronavirus del pipistrello che potrebbero infettare gli esseri umani.
“REGISTRI DI PERSONE MORSE…”
La stessa proposta di sovvenzione riconosce i pericoli associati a tali esperimenti: «Il lavoro sul campo comporta il più alto rischio di esposizione alla SARS o ad altri CoV, mentre si lavora in grotte con alta densità di pipistrelli sopra la testa e il potenziale per la polvere fecale da inalare». Secondo la biologa molecolare Alina Chan del Broad Institute, questi documenti mostrano che EcoHealth Alliance dovrebbe prendere davvero sul serio la teoria della “fuga” dal laboratorio. «Continuano a parlare di persone potenzialmente morse – e hanno tenuto i registri di tutti coloro che sono stati morsi. EcoHealth ha quei registri? Come possono escludere un incidente legato alla ricerca?». Il biologo molecolare Richard Ebright, della Rutgers University, invece evidenzia la presenza di informazioni critiche sugli studi fatti a Wuhan, compresi quelli per la creazione di nuovi virus. «I virus che hanno costruito sono stati testati per la loro capacità di infettare i topi che sono stati ingegnerizzati per mostrare recettori di tipo umano sulle loro cellule». Inoltre, tali documenti mostrano che due diversi tipi di nuovi coronavirus erano in grado di infettare topi umanizzati. «Mentre stavano lavorando sul coronavirus legato alla SARS, stavano portando avanti un progetto parallelo allo stesso tempo sul coronavirus legato alla MERS».
ORIGINE COVID: NON SOLO CINA IN SILENZIO…
EcoHealth Alliance dal canto suo prende le distanze da quanto emerso nelle ultime ore. «Abbiamo chiesto sovvenzioni per condurre ricerche. Le agenzie competenti hanno ritenuto che fosse una ricerca importante, e quindi l’hanno finanziata. Quindi non so se c’è molto da dire», ha dichiarato il responsabile delle comunicazioni Robert Kessler a The Intercept. Al momento Anthony Fauci non ha commentato. La prima sovvenzione era stata assegnata per cinque anni, dal 2014 al 2019. Il finanziamento è stato rinnovato nel 2019, ma sospeso dall’amministrazione Trump nell’aprile 2020, quindi dopo lo scoppio della pandemia. La seconda sovvenzione, assegnata nell’agosto 2020 e valida fino al 2025, ma preparata nel 2019, si concentra sul ridimensionamento e dispiegamento di risorse in Asia in caso di focolaio di una «malattia infettiva emergenza», con l’Asia che viene indicata come «hotspot più caldo». Profetico… Queste nuove evidenze, comunque, non solo confermano quanto la Cina abbia tenuto nascosto della pandemia e nello specifico del coronavirus, ma tira in ballo anche gli Stati Uniti, che peraltro non sono stati poi così disponibili nel rilasciare le informazioni richieste, visto che The Intercept aveva chiesto di prenderne visione nel settembre 2020.