Storie Italiane ha aperto stamane con il dramma dell’esplosione della centrale elettrica della provincia di Bologna che ha causato tre morti e 4 dispersi. In collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane, vi era il responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco, Luca Cari, che ha spiegato: “Sono operazioni di recupero complesse, l’acqua sta risalendo l’impianto, stiamo lavorando al livello -8 con le squadre di ricerca, c’è almeno mezzo metro d’acqua, non possiamo più operare con le squadre di ricerca, stiamo studiando la situazione, stiamo cercando di capire quale sia il pericolo dell’acqua, dobbiamo mettere in sicurezza lo scenario dei nostri vigili del fuoco che stanno lavorando al di sotto del livello dell’acqua”.
E ancora. “Non sappiamo cosa può aver causato l’esplosione, gli effetti sono quelli di una grande esplosione con lo sviluppo di un incendio che ha provocato il crollo parziale di un solaio fra settimo e ottavo livello, il tutto è avvenuto a -43 metri. Stiamo lavorando sugli effetti dell’esplosione, le cause che l’hanno prodotta non le sappiamo”. Luca Cari ha concluso: “Per noi è prioritario proteggere i vigili del fuoco che stanno lavorando sotto il livello dell’acqua, un rischio notevole in caso di ingresso forzato di acqua”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ESPLOSIONE CENTRALE ELETTRICA BOLOGNA: 3 MORTI E 4 DISPERSI, VIDEO, ECCO CHI ERANO LE VITTIME
Il bilancio dell’esplosione presso la centrale elettrica Enel in provincia di Bologna, è pesantissimo: 3 morti, 4 dispersi e 5 ustionati gravi. L’episodio, come riferisce TgCom24.it, si è verificato nel pomeriggio di ieri, attorno alle ore 14:30 di martedì 9 aprile 2024, la deflagrazione di una turbina che è esplosa sotto terra, all’ottavo piano interrato. Un evento che ha causato un incendio dopo di che l’allagamento del nono piano, facendo crollare un solaio. 12 tecnici sono stati travolti, tutti appartenenti a ditte esterne fra cui un ex dipendente Enel, che stavano lavorando ad alcuni adeguamenti della stessa centrale.
Tre purtroppo sono morti sul colpo, mentre gli altri nove sono stati investiti dal soffitto crollato. Al momento sono ancora quattro le persone che risultano disperse mentre cinque dipendenti sono stati recuperati dopo che sono rimasti ustionati in maniera grave e si trovano ricoverati presso gli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa.
ESPLOSIONE CENTRALE ELETTRICA BOLOGNA: 3 MORTI E 4 DISPERSI. CHI ERANO LE VITTIME
Chi erano le vittime? I tre deceduti avevano fra i 35 e i 73 anni, precisamente Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina), così come precisato da TgCom24.it. Una volta lanciato l’allarme il dispiegamento di forze dell’ordine è stato massiccio, con ben dodici squadre di vigili del fuoco di cui due di sommozzatori.
Al loro fianco anche due squadre specializzate nella ricerca sotto materia, che hanno operato fino a 40 metri sottoterra, oltre a carabinieri, polizia e guardia di finanza. Unanime il cordoglio a cominciare da quello del vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, “Una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente”, mentre il sindaco della vicina Bologna, Matteo Lepore ha detto “Rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese”.
ESPLOSIONE CENTRALE ELETTRICA: LE PAROLE DI BONACCINI E MELONI
Sull’esplosione della centrale di Bologna anche il governatore della regione Emilia Stefano Bonaccini, che ha invitato a fare piena chiarezza su quanto accaduto: “Sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente. Adesso è il momento dei soccorsi poi però pretendiamo di sapere le cause, cosa è successo: davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro”, mentre la premier Giorgia Meloni ha espresso “tutta la mia vicinanza e quella del governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti”.
Sul posto si è recato ieri anche viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami. Resta da chiarire la dinamica di quanto accaduto, e secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che prima dell’esplosione si sia sentito un rumore strano che ha spinto alcuni lavoratori ad allontanarsi. La tragedia è avvenuta nel giorno del collaudo e bisogna capire se le eventuali operazioni siano riconducibili o meno all’esplosione: sono attese novità nel corso della giornata.