E’ stato forse individuato il corpo senza vita di uno dei 4 tecnici dispersi dopo l’esplosione della centrale elettrica di Suviana, in provincia di Bologna. Lo ha annunciato in diretta tv a Storie Italiane Vittorio Introcaso che ha spiegato: “Sarebbe stato individuato un corpo sotto le macerie al nono piano allegato, non è ufficiale la notizia, non è stato ancora estratto ma pare che al nono piano, avrebbero individuato un corpo da parte dei vigili del fuoco, le ricerche sono riprese sott’acqua con grande difficoltà, acqua fredda e bassa visibilità, si sta continuando ad andare avanti, si cercano ancora 4 dispersi”.
E ancora: “Ricordiamo questa notizia che è stata battuta poco fa, aspettiamo piena ufficialità, sarebbe stato individuato il corpo di una delle 4 persone che mancano ancora all’appello nella centrale”. In studio: “Notizie che ci aspettiamo, il tempo è nemico alla luce dei danni procurati, ma nessuno è stato in grado di descriverci esattamente cosa è successo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ESPLOSIONE CENTRALE ELETTRICA BOLOGNA, ROSSI ALBERTINI: “ECCO COSA POTREBBE ESSERE SUCCESSO”
A Storie Italiane si torna a parlare della strage della centrale idroelettrica in provincia di Bologna. In collegamento dal luogo del disastro vi era Vittorio Introcaso che ha intervistato un luogotenente dei carabinieri: “L’ambiente è molto impegnativo – ha spiegato l’esponente dell’Arma – l’ambiente subacqueo è interessato da crolli ed è quello che complica maggiormente l’intervento, i subacquei devono muoversi in sicurezza e la visibilità è molto ridotta. Stiamo usando anche dei robot. Il tempo non gioca a nostro favore – aggiunge riferendosi ai 4 tecnici che sono ancora dispersi – ma al fine di garantire l’incolumità degli interventi ci sono procedure che non possono essere saltate”.
Quindi ha proseguito: “Prima dell’immersione sono stati utilizzati dei droni che garantissero appunto le immersioni in sicurezza. Esistono camere di sicurezza qui sotto? Dettagli che non conosciamo, so che i colleghi dei vigili del fuoco hanno ispezionato le zone ma il risultato è stato negativo, in questo momento ci concentriamo sulla parte subacquea”. E ancora: “La visibilità è ridotta al metro e poi ci sono idrocarburi e olii che creano una patina”.
ESPLOSIONE CENTRALE BOLOGNA, VALERIO ROSSI ALBERTINI: “SI PARLA DI UN ODORE ACRE…”
Valerio Rossi Albertini, ospite di Storie Italiane, ha cercato quindi di spiegare cos’ha causato l’esplosione della centrale elettrica di Bologna: “E’ come un palazzo sottoterra in un buco, questa è la condizione in cui stanno operando”.
Come si fa ad entrare? “O scendendo le scale dal tetto o cercando di entrare dalla finestra. Stanno quindi accedendo dal lago con una griglia, oppure scendendo le scale come si sarebbe fatto normalmente per arrivare alla sala macchina dove c’è la turbina”. Secondo Valerio Rossi Albertini: “Non ha senso l’esplosione di una turbina, cosa può essere successo? Hanno sentito un odore acro prima della fiammata. Forse un gas, a causa di un malfunzionamento dell’elica prodotto attrito e si è surriscaldata ed è andata in pezzi, colpendo l’apparato elettrico, quindi creando un cortocircuito e poi l’incendio”.
ESPLOSIONE CENTRALE BOLOGNA, VALERIO ROSSI ALBERTINI: “MAI SUCCESSO NULLA DI PRIMA”
Questa cosa non è mai successa: “Con questa dinamica mai, danneggiamenti sì ma così violento e repentino e drammatico da produrre un’esplosione non ne abbiamo memoria e le centrali idroelettriche sono di fine ‘800. E’ una cosa che nessuno poteva supporre. L’ipotesi dell’errore umano è sempre possibile. Immaginiamo che non è stato messo olio a sufficienza per l’isolamento elettronico del trasformatore, ma è solo un’ipotesi fantasiosa”.
Storie Italiane ha parlato brevemente anche con la moglie di uno dei tecnici che si sono miracolosamente salvati al disastro, giunta appositamente da La Spezia: “Mio marito mi ha raccontato che era con i colleghi, ha visto questa fiammata, poi il fumo ed ha sentito lo scoppio. Sono venuta dalla Svezia per vederlo”. Giuseppe Cozzolino della Protezione Civile aggiunge: “Si sta operando secondo uno specifico piano di emergenza”.