E’ arrivata la notizia purtroppo attesa da ore, quella della settima morte a seguito dell’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana, in provincia di Bologna. Poco fa la notizia del ritrovamento del quarto scomparso, facendo così salire i morti a 7. Vittorio Introcaso, inviato sul posto di Storie Italiane, ha raccontato: “Le speranze muoiono oggi, il ritrovamento di Vincenzo Garzillo, 68 anni, operaio di Napoli, è stato ritrovato dai vigili del fuoco, ufficialità arrivata pochi minuti fa, il bilancio complessivo di questa tragedia enorme è di 7 persone ma le notizie non buone continuano, ci sono 4 feriti ricoverati a Pisa, Cesena, Parma e Bologna, due di queste persone sarebbero in gravissime condizioni”.
Introcaso ha proseguito: “Che cosa ha determinato la sciagura, queste persone sono morte da traumi dovuti a scoppio, incendio, crollo e annegamento, morta avvenuta dopo l’esplosione che c’è stata dentro la centrale. Si sta cercando di capire cosa sia avvenuto, nei giorni passati abbiamo sentito i vigili del fuoco parlare di muri di cemento armato spazzati dopo il crollo avvenuto fra i piani -9 e -10. I vigili del fuoco hanno individuato questi corpi cercando di capire, guardando la mappa, quali potessero essere le vie di fuga e li ne hanno trovati tre. Per i vigili del fuoco è stato un lavoro molto complicato per il freddo e la visibilità molto scarsa. I cadaveri sono stati trovati tutti vicino alla turbina in un raggio di circa 100 metri quadrati”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ESPLOSIONE CENTRALE IDROELETTRICA SUVIANA: INDIVIDUATA SESTA VITTIMA, ALL’APPELLO MANCA SOLO UN TECNICO
Sono stati trovati ieri i corpi di tre dei quattro tecnici dispersi dopo l’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana, in provincia di Bologna. I tre, purtroppo, sono stati rinvenuti senza vita, come del resto si temeva visto che l’esplosione è avvenuta ormai diverse ore fa. Al momento quindi il bilancio è di sei vittime ma rischia di essere purtroppo provvisorio visto che all’appello manca ancora una persona.
Nel frattempo i soccorritori stanno agendo in quello che è un vero e proprio scenario da incubo, così come spiegato da Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco, colui che sta coordinando tutte le squadre in quel di Suviana: “Uno degli interventi più difficili che sia stato chiamato a gestire nella mia carriera”. In tutto sono sei uomini ad agire, tutti che stanno procedendo sott’acqua, con una visibilità inferiore al metro, al buio, e con il rischio di un crollo.
ESPLOSIONE CENTRALE IDROELETTRICA SUVIANA: “PARETI SPESSE UN METRO E 80 CM…”
“Ho visto pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate come fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata tremenda”, ha invece spiegato il comandante dei sommozzatori della Gdf di Rimini, Giovanni Cirmi, a conferma di quanto la situazione sia grave a Suviana dopo l’esplosione della centrale. Giuseppe Petrone ha poi precisato, in merito all’esplosione: “Lo scoppio è avvenuto tra il piano -8 e -9 e c’è stato un parziale crollo del solaio e in parte è ancora in bilico”.
Mentre Irene Priolo, assessore dell’Emilia Romagna alla Protezione Civile, ha spiegato in conferenza stampa che: “Stiamo facendo monitoraggi dell’acqua in sito (nella centrale) e nel lago: sono importanti perché il bacino di Suviana approvvigiona quello metropolitano di Bologna. In sito da Arpae sono stati rilevati idrocarburi e sono in corso le esportazioni di oli in superficie.
ESPLOSIONE CENTRALE IDROELETTRICA SUVIANA: “RILEVATA PRESENZA IDROCARBURI”
La dottoressa ha aggiunto che: “Nel lago è stata rilevata presenza di idrocarburi riconducibili alle prime operazioni compiute da vigili del fuoco dopo l’incendio ed esplosione e la attribuiamo a questo, dal centro del lago le rilevazioni sono nella norma”, precisando comunque che “Al momento non c’è un problema di sicurezza per acqua idroportabile. I monitoraggi saranno costanti”. La quarta vittima era stata individuata attorno a mezzogiorno di ieri, quindi un’ora dopo circa la quinta, e poi in seguito anche la sesta. Come detto sopra manca all’appello un solo tecnico che probabilmente è morto e che porterà il computo dei decessi a sette, con cinque feriti gravi.
“Lo scenario è molto complesso, è una di quelle situazioni che ha richiesto l’attivazione di tutti i livelli di protezione civile. È uno scenario insolito con l’esplosione e i solai compromessi e le macerie. Questo ha richiesto la necessità di attivare tutto il sistema ma è un momento di condivisione con tutte le strutture operative”, ha spiegato Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile. Una volta che i soccorsi saranno terminati si cercherà di capire bene cosa sia successo: un errore umano o altro?