L’esplosione avvenuta ieri in provincia di Alessandria, che ha provocato la morte di tre vigili del fuoco, ha toccato da vicino le persone comuni. Numerosi coloro che nelle scorse ore hanno portato un biglietto, un mazzo di fiori o un semplice lumino, davanti alla caserma dei pompieri di corso Romita, dove si sono schierati diversi uomini dei soccorsi, dalla Croce Rossa alla Protezione Civile, per rendere omaggio in una veglia spontanea alle tre vittime innocenti. Giovanni Maccarino, rappresentante provinciale Usb dei vigili del fuoco, ha commentato: “La reazione della gente – si legge sul sito di Repubblica – è la miglior medaglia, è una vicinanza che ci appaga”. Dito puntato invece nei confronti della politica: “che appare, che parla tanto, ma non fa nulla per chi rischia tutti i giorni la vita per gli altri”. Fra i biglietti attaccati al cancello della caserma si legge “Onore a tutti i pompieri”, e ancora “A voi uomini veri il nostro grazie”, infine un altro “Dire grazie non sarà mai abbastanza”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ESPLOSIONE AD ALESSANDRIA: GLI AUDIO DEI VIGILI DEL FUOCO

«Pasquale, ti prego. Se mi va male digli ai miei che gli voglio un mondo di bene. Sto messo male. Stiamo sotto le macerie, fai in fretta ti prego. Stiamo tutti qua, siamo in cinque o sei. Stiamo morendo Pasquà, manda qualcuno ti prego»

: questo un passaggio dell’audio del carabiniere ferito Roberto Borlengo con la centrale operativa pochi minuti dopo l’incidente, parole che evidenziano la drammatica situazione post-esplosione nella cascina di Alessandria. La morte dei tre vigili del fuoco ha scosso la comunità politica, con gli inquirenti al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti ed individuare il responsabile. Raggiunto dai cronisti sul luogo dell’esplosione, il portavoce nazionale dei Vigili del Fuoco Luca Cari ha sottolineato: «Pensiamo che non ci sia stata la volontarietà di colpire la squadra dei Vigili, ma sembra che ci sia stato un differimento nei tempi delle due esplosioni». Cari ha poi aggiunto: «Quello che ha prodotto la seconda esplosione è in via di accertamento perché le cause sono sotto le macerie». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



VIGILI DEL FUOCO MORTI AD ALESSANDRIA: DISSIDI TRA PADRE E FIGLIO?

Si sta facendo strada l’ipotesi del gesto doloso dietro l’esplosione che ha ucciso tre vigili del fuoco in una cascina a Quargnento, nell’Alessandrino. Una delle prime ipotesi di indagine, spiega Repubblica, riguarda la possibile vendita della cascina abbandonata, che era stata messa all’asta per 750mila euro senza trovare acquirenti. Il proprietario della cascina è stato sentito con la moglie dagli inquirenti nella caserma di Solero come persona informata sui fatti. Pare che avesse problemi economici. Un’altra pista è legata al risarcimento assicurativo. Intanto Alessandro Lupo, Segretario Generale della Uil PA VVF, sulla tragedia dice: «Per noi Vigili del Fuoco è il momento del dolore, il momento di stringerci attorno alle famiglie dei nostri colleghi, per ritrovarci uniti e compatti come mai prima d’ora». Poi lancia un monito: «Basta con le passerelle mediatiche della politica; la vicinanza al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco va dimostrata con i fatti concreti, all’interno del Parlamento e non davanti alle telecamere. Adesso serve stringersi al fianco dei famigliari delle vittime, in rispettoso silenzio». (agg. di Silvana Palazzo)



VIGILI DEL FUOCO MORTI AD ALESSANDRIA: PARLA IL POMPIERE FERITO

«Tutto ci fa pensare che l’esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata», sono le parole del procuratore di Alessandria Enrico Cieri dopo il sopralluogo svolto sulla cascina esplosa nella notte, «Dagli elementi che abbiamo acquisito pensiamo sia un fatto doloso» ha poi aggiunto dedicando anche un pensiero ai tre vigili del fuoco morti nella doppia deflagrazione pare pre-ordinata da timer e bombole interne alla vasta cascina. «Stavamo facendo il primo controllo quando ad un certo punto non so cosa sia successo, non mi ricordo nulla e mi sono ritrovato in terra», sono le prime parole rilasciate dal pompiere ferito Graziano Luca Trombetta, collega di Marco, Matteo e Nino morti tragicamente nello scoppio. Ai colleghi dell’Ansa, il vigile del fuoco ferito ha sottolineato «Stavamo effettuando una prima verifica e a un certo punto non ho capito più nulla. Non mi sono reso conto neanche da dove fosse arrivato il ‘botto’ e mi sono ritrovato in terra». Secondo un testimone, sentito in diretta a Pomeriggio 5, gli attimi tra le due deflagrazioni sono durati diversi minuti: «Mi ha svegliato mia moglie e sono andato lì: ho trovato già i primi vigili del fuoco ed i carabinieri. Sono tornato a casa per dare un numero di telefono, a quel punto lì è avvenuta la deflagrazione. Ho sentito il botto e contemporaneamente è crollato il vetro di casa mia. Ho sentito le voci dei superstiti che chiamavano i loro compagni per nome». (agg. di Niccolò Magnani e Massimo Balsamo)

L’audio choc “è un attentato”

https://twitter.com/emergenzavvf/status/1191681773673078784?ref_src=twsrc%5Etfw

ESPLOSIONE ALESSANDRIA: IPOTESI DISSIDI FAMILIARI

Dopo che da parte della Procura di Alessandria e degli inquirenti che stanno seguendo il caso è arrivata la conferma che, salvo sorprese, non si è trattato di un fatto di matrice terroristico-eversiva, anche se è chiara invece la natura dolosa dell’incidente, emergono nuove ipotesi in merito all’esplosione di un edificio-cascina a Quargnento, nell’Alessandrino, e a seguito della quale questa notte sono morti tre uomini dei Vigili del Fuoco. A quando si apprende la suddetta cascina era non solo abbandonata ma era stata pure messa all’asta senza che nel frattempo si fosse fatto avanti alcun acquirente: alcune fonti giornalistiche alludono a possibili dissidi tra il proprietario dell’abitazione e suo figlio, e inoltre pare che lo stesso proprietario (già sentito presso la Caserma di Solero dalle forze dell’ordine) avesse problemi economici; tuttavia, come a volte accade in questi casi, pare che gli inquirenti stiano seguendo pure la pista del risarcimento assicurativo e che spiegherebbe il motivo di una esplosione inattesa e avvenuta in un edificio abbandonato che non poteva essere né obbiettivo di atti terroristici né di eventi simili visto che era in stato di abbandono. (agg. di R. G. Flore)

PROCURA DI ALESSANDRIA “ATTO DOLOSO, MA NON E’ TERRORISMO”

“Fatto doloso”

ma probabilmente non riconducibile alla pista di matrice terroristica o eversiva: è questa quanto emerge dalle prime dichiarazioni degli inquirenti in merito all’esplosione che questa notte, in una villetta di Quargnento, in provincia di Alessandria, ha causato la morte di tre uomini dei Vigili del Fuoco. Infatti, a seguito del ritrovamento di un timer e di un innesco per l’esplosivo che poi ha distrutto il cascinale, il procuratore capo del capoluogo piemontese ha parlato di “un atto voluto e deliberatamente determinato” anche se poi gli inquirenti hanno precisato che, nonostante sia stata una esplosione dolosa, non sarebbe riconducibile ad ambienti della galassia eversiva. Stando al racconto di alcuni testimoni ci sarebbero state diversi boati intervallati anche se è probabile che ciò sia legato non a una precisa strategia ma alla tipologia del congegno e dell’esplosivo utilizzati. E mentre il mondo delle istituzioni, della politica e dei vari corpi delle forze dell’ordine si stringono attorno alle famiglie delle tre vittime (sul posto è arrivata anche Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno), si cerca ora di capire chi e perché abbia voluto far crollare quest’edificio nell’Alessandrino. (agg. di R. G. Flore)

MATTARELLA, “PROFONDA TRISTEZZA”

Sono diverse le reazioni delle autorità in merito alla triste pagina di Alessandria, dove tre vigili del fuoco sono morti a causa di una doppia esplosione in una cascina abbandonata, che sembra sempre più un atto voluto. Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato al prefetto Salvatore Mulas, capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, un messaggio contenente le seguenti parole: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso, durante un intervento in provincia di Alessandria, dei Vigili del Fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco la mia solidale vicinanza, rinnovando il profondo sentimento di fiducia e di riconoscenza per la generosa dedizione al servizio della collettività. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e ai Vigili del Fuoco feriti gli auguri di pronta guarigione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALESSANDRIA, ESPLOSIONE IN CASCINA “UN ATTO DOLOSO”

Arriva ormai la conferma in merito al fatto che l’esplosione verificatasi nella scorsa notte in una cascina abbandonata in provincia di Alessandria, sia stata di origini dolose. Poco fa ha infatti parlato il procuratore della Repubbblica alessandrino, Enrico Cieri, che intervistato da microfoni de La Stampa ha ammesso: “Dagli elementi acquisiti sembra si tratti di un fatto doloso. Stiamo esaminando i reperti. Il primo obiettivo ora è mettere in sicurezza la zona, il secondo acquisire ulteriori reperti”. Cieri ha confermato la presenza degli innesti sulle bombole di gas, nonché del timer impostato sull’1:30 di notte. Intanto sono giunti ulteriori dettagli sulla deflagrazione avvenuta a Quargnento, durante la quale oltre ai tre vigili del fuoco deceduti, è rimasto ferito anche un carabiniere, Roberto Borlengo, anche se marginalmente, e il militare dell’arma non è in pericolo di vita. Le tre vittime si chiamano Matteo Gastaldo e Marco Triches (vigili esperti) e Antonino Candido. Feriti anche il caposquadra dei vigili del fuoco Giuliano Dodero, nonché il vigile del fuoco Luca Trombetta. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALESSANDRIA, ESPLOSIONE IN CASCINA: TROVATO TIMER

Si fa sempre più quotata l’ipotesi del dolo a seguito dell’esplosione in una cascina della provincia di Alessandria, che ha provocato la morte di tre vigili del fuoco. Come riferito poco fa dai colleghi di Rai News, sarebbe stato ritrovato un timer azionabile a distanza nei pressi del luogo dell’esplosione, di conseguenza è sempre più probabile che i pompieri siano stati attirati in una trappola. Una versione confermata anche dall’edizione online di Repubblica, che parla di inneschi rinvenuti nei pressi delle bombole di gas poi saltate in aria. Resta da capire chi volesse attirare in una trappola i vigili del fuoco, e non è da escludere si tratti di un’azione programmata da parte di un “unabomber”, o magari una bravata architettata però ad hoc. La prima chiamata ai vigili è giunta attorno alle 11 di ieri sera, per lo spegnimento di un incendio in una cascina abbandonata, quindi la prima esplosione a mezzanotte, poi la seconda attorno all’una, quella fatale. “C’è stata una piccola esplosione prima di mezzanotte – il racconto di un testimone – ma non ci avevo fatto troppo caso. Poi ho sentito arrivare vigili del fuoco. Poco dopo la mezza un botto molto più forte, che ci ha svegliati”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ESPLOSIONE ALESSANDRIA: 3 POMPIERI MORTI, IPOTESI DOLOSA

Una violenta esplosione è avvenuta nella scorse ore in Piemonte, in provincia di Alessandria (Quargnento), causando la morte di tre vigili del fuoco. A darne notizia sono i principali organi di informazione online in queste ultime ore, a cominciare da Rai News, che racconta di come due pompieri siano morti sul colpo, subito dopo la deflagrazione, mentre un terzo è rimato disperso, e poi trovato senza vita poco dopo, sepolto dalle macerie. Ad esplodere è stata una cascina, che in base a quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia locale, sarebbe deflagrata in una porzione disabitata, di conseguenza oltre ai soccorritori non dovrebbero esservi coinvolte altre persone. Resta da capire come sia avvenuta l’esplosione, e stando ad una prima versione dei fatti si sarebbe verificata una doppia deflagrazione.

ESPLOSIONE IN CASCINA AD ALESSANDRIA: “STIAMO FACENDO GLI ACCERTAMENTI”

Secondo fonti investigative, invece, i vigili del fuoco sarebbero intervenuti presso la cascina dopo un principio di incendio, ma una volta giunti nell’edificio sarebbero stati travolti dallo scoppio. Il paese di Quargnento, dove si è verificata la tragedia, è un piccolo comune in provincia di Alessandria, non troppo distante dalle colline del Monferrato, e zona agricola dove vi sono numerose cascine. Giuseppe Di Fonzo, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Alessandria, ha parlato così ai microfoni della Rai: “Stiamo compiendo gli accertamenti volti a verificare l’eventuale dolo. In altre occasioni la casualità è subito evidente, stavolta è diverso e non si può escludere l’ipotesi dolosa“. I dubbi principali sono dovuti al fatto che l’edificio fosse disabitato, e che solo dopo l’intervento dei pompieri si sia verificata un’esplosione.