Si aggrava di ora in ora il bilancio di morti e feriti nell’esplosione avvenuta oggi nella moschea di Peshawar, nella zona nord ovest del Pakistan. Le forze dell’ordine hanno riferito che sarebbero al momento almeno 152 i feriti, ma ci sono ancora diverse persone sepolte dalle macerie. I morti sarebbero invece 61, tra le vittime anche agenti di polizia locale. La portavoce dell’ospedale Lady Reading di Peshawar, ha riferito che ci sarebbero più di 15 feriti in condizioni molto gravi, altri invece sono stati già dimessi. Ma si teme un aggravarsi del bilancio delle vittime, compresi eventuali corpi che saranno rinvenuti sotto alle macerie della moschea.
I fedeli sono stati colpiti da un attacco terroristico suicida durante la consueta preghiera di metà giornata. L’attacco è stato poi rivendicato dal gruppo di talebani pachistano Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP), che ha reso poi noto il motivo della terribile esplosione. Si tratterebbe di un attentato per rivendicare la morte avvenuta lo scorso agosto, del leader dell’organizzazione TTP Abdul Wali Mohmand, ucciso da una mina in Afghanistan. Un’azione per la quale erano stati accusati i servizi segreti del Pakistan.
Attentato suicida moschea Pakistan: la condanna dell’ONU
Dura condanna dell’attacco terroristico che ha provocato almeno 61 morti a Peshawar, all’interno della moschea situata nel quartier generale della polizia. A partire da Antonio Guterres, segretario generale Onu che subito dopo la notizia ha dichiarato tramite il suo portavoce ufficiale: “Guterres condanna fermamente l’attentato suicida avvenuto in una moschea a Peshawar – ha sottolineato – È particolarmente spregevole che un simile attacco avvenga in un luogo di culto“.
Successivamente sono arrivate anche le parole del Primo Ministro e del Presidente del Pakistan che sono intervenuti subito a chiarire che si trattava di un attacco suicida da parte di un’organizzazione terroristica, ed hanno fatto un appello urgente ai cittadini della zona, invitandoli a recarsi a donare sangue per aiutare i feriti in difficoltà. Nelle ultime ore si sono già tenuti i funerali di alcune delle vittime, mentre le operazioni di salvataggio per tentare di liberare chi è ancora rimasto sepolto sotto alle macerie proseguono. L’esplosione di oggi è l’ultima di una lunga scia di attentati che stanno coinvolgendo il Pakistan, soprattutto la zona del confine con l’Afghanistan, già da un anno.