È trascorso poco meno di un mese dall’esplosione di Ravanusa, che ha strappato alla vita nove persone (dieci, anzi, considerando anche il piccolo Samuele, che sarebbe dovuto nascere pochi giorni dopo la deflagrazione nella quale hanno perso la vita i suoi genitori, ndr), e quella di oggi, martedì 4 gennaio 2022, è una giornata che sulla carta potrebbe risultare decisiva. Come raccontato a “Storie Italiane” dall’inviato di Rai News presente in loco, è in corso una riunione nella biblioteca comunale, che vede coinvolti il procuratore aggiunto di Agrigento, i periti tecnici nominati dal tribunale e quelli della controparte.



In particolare, “oggi saranno condotti accertamenti tecnici irripetibili, che verranno effettuati con le controparti. Sono in tutto dieci gli indagati, fra cui i vertici regionali e nazionali di Italgas. Nelle prossime ore saranno eseguiti prelievi di sabbia e analisi dei materiali per scoprire cosa abbia causato il cedimento della tubatura di gas che ha innescato la detonazione”.



ESPLOSIONE DI RAVANUSA: LA PROCURA HA ACQUISITO TUTTI I VIDEO DELLE TELECAMERE DELLA ZONA

Nel prosieguo della diretta di “Storie Italiane”, in merito all’esplosione di Ravanusa è stato aggiunto che la Procura ha acquisito agli atti dell’inchiesta tutti i video delle telecamere della zona. Sarà quindi l’autorità giudiziaria a dover chiarire se sia stato un incidente o se si sia trattato di una tragedia che, invece, avrebbe potuto essere evitata. Il corrispondente Rai News ha dichiarato che “non è la classica fuga di gas, perché, come si evince dal video diffuso nelle scorse ore, questa detonazione prosegue per minuti e fa capire la quantità di gas fuoriuscita. Fino a questo istante sono ancora 3 le famiglie sfollate sulle 47 evacuate dalle palazzine crollate. Sono in affitto, ma bisognerà trovare loro una sistemazione dignitosa e duratura”.



Infine, è stato ricordato come in quei giorni tremendi siano andate avanti per 72 ore senza mai interruzione le operazioni di scavo alla ricerca degli eventuali superstiti. Sono stati 100 i soccorritori impegnati, rischiando la vita e non fermandosi mai fino al ritrovamento degli ultimi due dispersi, purtroppo privi di vita.