Le esportazioni russe di pesce verso l’UE sono aumentate di un quinto da quando Vladimir Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina. A rivelarlo sono i dati commerciali russi: l’anno scorso, le consegne di pesce sono aumentate del 18,7%, arrivando a 198.800 tonnellate, secondo Varpe, l’associazione dell’industria della pesca russa. A riportare la notizia è il sito web del Moscow Times: il valore delle esportazioni di pesce sono aumentate in generale del 57,6%, arrivando a quasi 1 miliardo di euro (878 milioni di sterline). Paesi Bassi, Polonia e Germania sono i maggiori acquirenti.



La Russia ha rappresentato il 4,5% dei 4,4 milioni di tonnellate di pesce e frutti di mare importati dall’UE nel 2022. Zverev, presidente di Varpe, ha spiegato che l’aumento delle esportazioni è probabilmente dovuto ai grossisti che hanno aumentato i loro immagazzinamenti in previsione di possibili sanzioni contro l’industria ittica russa.



Sanzioni verso la Russia: non tutti i prodotti inclusi

Come affermato dal Daily Telegraph, anche la Gran Bretagna si stava preparando a colpire le esportazioni russe di prodotti ittici con sanzioni in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. Il rapporto pubblicato lo scorso anno ha suscitato timori: sembrerebbe infatti che un terzo dei negozi di fish and chips nel Regno Unito sarebbe stato a rischio, a causa della carenza di pesce proveniente dalla Russia e olio di girasole dall’Ucraina, metà del quale è stato importato dalla nazione.

Non tutte le importazioni dalla Russia sono state sanzionate. Alcuni alimenti sono spesso stati esclusi da tali misure, ma il caviale russo è stato sanzionato sia dall’UE che dal Regno Unito. In generale, però, il pesce russo non sempre è rientrato sotto le sanzioni, come dimostra la crescita di vendita in Europa.