Come annunciato nei mesi scorsi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha istituito – con proprio decreto – una commissione indipendente per aggiornare gli studi fin qui realizzati sulle conseguenze derivanti dall’esposizione all’uranio impoverito. La commissione avrà in particolare due compiti. Il primo è quello di aggiornare “gli studi scientifici sinora effettuati sul tema del nesso causale potenzialmente esistente tra le attività di servizio svolte dal personale militare e l’insorgenza di determinate patologie riconducibili a particolari fattori di rischio ambientale”. Vi è infatti la necessità di valutare gli studi epidemiologici svolti negli ultimi anni e gli sviluppi delle conoscenze scientifiche nonché dei progressi tecnologici, spiega ancora il comunicato.



Il secondo obiettivo è quello di “individuare ogni possibile misura organizzativa, nonché adeguate misure di prevenzione e protezione idonee a ridurre i rischi e a garantire il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza del personale, specialmente di quello impiegato nei teatri operativi”. La commissione sarà indipendente dal Ministero della Difesa e per questo motivo è stata formata da scienziati di chiara fama, di cui tre provenienti da Istituzioni di ricerca straniere. I membri sono estranei al ministero ad eccezione del Presidente, il dott. Michele Corradino, che ricopre il ruolo di Magistrato, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato e consigliere giuridico del Ministro della Difesa. In commissione anche Florigio Lista, Direttore dell’Istituto di scienze biomediche della Difesa.



Commissione sull’esposizione all’uranio impoverito: come sarà composta

La commissione che andrà a indagare sull’esposizione all’uranio impoverito sarà composta dai seguenti membri: Fabiana Arduini di chimica analitica presso l’Università Tor Vergata di Roma; il professor Félix Carvalho, ordinario di tossicologia presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Porto; Antonio Cuneo, professore ordinario di Ematologia e Direttore del reparto di Ematologia presso l’Università di Ferrara; il dottor Bernard Le Guen, vice Presidente presso l’Electricité de France nel settore “Radioprotezione e sicurezza industriale”; il dottor Roberto Moccaldi, dirigente tecnologo presso il CNR – Responsabile nazionale del settore “Medicina del lavoro e Radioprotezione medica”; la dottoressa Stefania Salmaso dell’Istituto superiore di Sanità; il professor Paolo Vineis, ordinario di epidemiologia ambientale presso l’Imperial College di Londra.



La Commissione potrà essere integrata, su proposta del Presidente, “con ulteriori membri aventi le medesime caratteristiche di chiara fama e indipendenza, via via che si presenterà la necessità di approfondire questioni per le quali occorrano specifiche professionalità o conoscenze” spiega il comunicato del ministero della Difesa. Questa opererà a titolo gratuito e “potrà avvalersi di ulteriori contributi provenienti da esperti provenienti dal mondo accademico o da organizzazioni che hanno competenza nel settore”. Forniranno contributi anche associazioni portatrici di interessi del personale colpito, conclude la nota.