Un generale ottimismo e una diffusa “intenzione” di viaggiare, con l’Italia ancora mèta preferita, possibilmente in location poco affollate; sempre in testa il mare, ma in netta ripresa anche la montagna e “l’urban”; in controtendenza i periodi: luglio supera agosto; meglio i viaggi “su gomma”, ma anche il trasporto aereo da segni di ripresa; fiducia nelle vaccinazioni; ancora qualche diffidenza per crociere, parchi divertimento, sagre, feste ed eventi.
Questa la sintesi del nuovo report (inaugurato nove anni fa) elaborato dal centro studi del Touring Club Italiano per il suo “Osservatorio vacanze” sui comportamenti di viaggio degli italiani. Una “survey on line” realizzata a inizio giugno con la community TCI (più di 300mila persone) che ha portato alla realizzazione di oltre tremila questionari.
Ottimismo: dalle progressive riaperture e dalla possibilità di muoversi con una certa libertà e finalmente ricominciare a viaggiare, emerge una percezione di rischio più contenuta, anche se sembra ancora critico andare in crociera, nonostante i rigorosi protocolli adottati dalle compagnie, partecipare a sagre, feste ed eventi o recarsi nei parchi divertimento. Ma il 71% degli intervistati (che dimostra una generale responsabilità sul fronte vaccinazioni) afferma che farà “sicuramente” un viaggio (era il 49% nel 2020) mentre un altro 20% lo farà “probabilmente” (era il 32% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (3% contro il 6% del 2020) mentre il 6% ha risposto “probabilmente no” (era il 13% lo scorso anno).
Italia is better: anche nell’estate 2021 l’Italia sarà la destinazione preferita per il 91% dei viaggiatori. Se si continua a preferire l’Italia, emerge però una maggior propensione a viaggiare al di fuori della propria regione (78% rispetto al 68% del 2020) e ad avere già oggi le idee più chiare su dove andare (la quota di indecisi è del 12% rispetto al 18% dell’anno scorso). In lieve calo chi ha scelto di restare all’interno della regione di residenza: 10% rispetto al 13% del 2020.
Mare/monti: se il mare resta irrinunciabile in estate (51%, in crescita sia sul 2020 sia sul periodo pre-Covid), si conferma il successo della montagna (25%, ma in calo rispetto all’anno scorso quando si era attastata al 30%). Si riscontra poi una timida ripresa del turismo urbano (9% rispetto all’8% del 2020 ma ancora lontano dai dati del 2019 quando aveva raggiunto il 23%) che supera, seppur di poco, il turismo rurale e dei borghi (7%, in lieve calo sul 2020 quando si era attestato al 9%).
Luglio/agosto. Per quanto riguarda il periodo delle partenze, si segnala un’inversione della classica stagionalità estiva: ci si concentrerà, infatti, perlopiù in luglio (36% rispetto al 34% del 2020 e al 30% del 2019) e in seconda battuta in agosto (32% rispetto al 59% del 2020 e al 36% del 2019) mentre la quota di chi sceglie giugno o settembre resta sostanzialmente invariata rispetto al periodo pre-covid, attorno al 14%. Questa rimodulazione, che anticipa di fatto il picco stagionale, potrebbe avere a che fare con i calcoli legati alle vaccinazioni che farebbero cadere proprio ad agosto i richiami per chi si vaccinerà tra la fine di giugno e la prima parte di luglio.
Con chi vai in vacanza? Si parte con il nucleo familiare ristretto, resta qualche timore per i gruppi allargati. Certamente la percezione dei rischi legati al Covid in vacanza è notevolmente diminuita ma permangono delle cautele, per esempio, nella scelta delle persone con cui partire. L’estate 2021 vedrà vacanze limitate al gruppo familiare convivente (68%, in crescita rispetto al 2019) a scapito di quelle allargate ad amici o ad altri parenti (17% rispetto al 18% del 2019) e a quelle composte soltanto da amici o da altri parenti (9% rispetto all’11% del 2019).
Meglio su gomma. Ancora vacanza in auto (67%), ma torna a crescere l’aereo (11%). La prevalenza dei viaggi domestici si riflette anche sulla scelta del mezzo di trasporto che vede una polarizzazione molto forte sull’auto (67%), anche se meno marcata rispetto al 2020 quando aveva superato il 70%. Parallelamente, torna a crescere la percentuale di coloro che utilizzeranno l’aereo (11% rispetto all’8% del 2020) anche se si tratta di un dato lontano dalla situazione pre-pandemica.
Hotel & villaggi. Torna a crescere l’ospitalità professionale, in aumento gli appartamenti in affitto, calano le seconde case. Se il 2020 è stato l’anno della riscoperta delle seconde case e delle abitazioni di famiglia, il 2021 – anche per quanto riguarda la ricettività – costituisce un segnale verso un parziale ritorno alla “normalità”: crescono infatti le preferenze per hotel e villaggi (39% rispetto al 35% del 2020) anche se sono ancora lontani dai dati pre-pandemia (49%), aumenta l’interesse per gli appartamenti in affitto (25%, percentuale superiore sia al 2020 sia addirittura al 2019). Cala parallelamente la quota delle seconde case (13% rispetto al 17% del 2020, ma pur sempre un dato doppio sul 2019) e quella dell’ospitalità di amici e parenti (3%) che torna ai livelli pre-Covid.
Via dalla pazza folla. Resta forte il desiderio di vacanze poco affollate, ma senza psicosi. Per tutte le tipologie di destinazione si conferma, anche per il 2021, che la stragrande maggioranza degli italiani sceglierà luoghi poco affollati (76%, come nel 2020). Ci si adegua dunque alla situazione contingente e il 39% (ma era il 48% lo scorso anno) dichiara che si baserà sul colore delle regioni per decidere dove andare.
Prenotare è meglio. Aumenta, rispetto al 2020, la quota di persone che si è già informata o che ha prenotato alcuni servizi. Che l’estate 2021 sia all’insegna di un maggiore ottimismo rispetto a quella precedente è evidente anche dai comportamenti delle persone nella fase di pianificazione e prenotazione: a oggi il 73% dei rispondenti ha già cercato informazioni per scegliere la destinazione di viaggio (era il 59% nel 2020) mentre una quota inferiore (46%) conferma di aver prenotato alcuni servizi collegati alla vacanza, dato che l’anno scorso era di molto inferiore (appena il 28%).
Viva i pass. La community Touring vuole tornare a viaggiare: emerge anche dal fatto che ben l’80% concorda con l’adozione del pass sanitario per garantire una mobilità più sicura. Solo il 10% è contrario e una quota analoga non è in grado di esprimere un giudizio. Traspare anche un forte realismo: se in pochissimi (3%) credono che l’estate 2021 possa essere a rischio per un incremento dei contagi a causa delle varianti, la maggior parte (57%) è convinta che saranno mesi molto simili a quelli dello scorso anno nei quali non ci potrà essere un “liberi tutti” ma si dovrà prestare ancora attenzione alla situazione. Il restante 40%, invece, crede che l’estate che inizierà a breve potrà essere decisamente migliore rispetto a quella 2020 grazie ai vaccini.
Dal Covid a una vita più digitale. È stato chiesto in che modo questo periodo di pandemia abbia cambiato la vita delle persone: uno degli aspetti centrali è la maggior presenza del digitale nella quotidianità, di cui il 68% dei rispondenti ha sottolineato i benefici percepiti. Altra innovazione, massicciamente introdotta e legata sempre al digitale, è quella dello smart working, effettuato dal 61% della community under 60. Questa modalità di lavoro non vincolata dalla presenza in ufficio ha consentito ad alcuni (11%) di sperimentare anche il cosiddetto holiday working, ovvero una vacanza nella quale conciliare lavoro e svago che potrebbe costituire una nuova tendenza anche al di là della congiuntura di questi mesi.
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