Este in Veneto, ai piedi dei Colli Euganei e dunque ubicato nella Bassa Padovana, rappresenta uno dei più suggestivi esempi nel novero delle cosiddette città murate presenti nella regione: questa città della provincia di Padova rappresenta infatti un mirabile mix tra una storia antichissima, un passato medievale di cui ancora oggi si possono scorgere (e toccare anche con mano) le tracce e soprattutto un luogo immerso in uno scenario naturale unico e che quindi al bellissimo Castello Carrarese e ad altri edifici rinomati dal punto di vista architettonico unisce pure la possibilità di scoprire il territorio circostante che era già abitato e apprezzato sin dall’Età del Ferro. Andiamo dunque alla scoperta di questo borgo che ha sempre rappresentato uno snodo importante nel territorio veneto e di quelli che sono i tesori custoditi all’interno della sua imponente cinta muraria.
LA STORIA DEL BORGO DI ESTE
La città di Este, distante 30 chilometri da Padova, ha origini antiche dato che le prime tracce di insediamenti risalgono all’Età del Ferro con i Paleoveneti: la vera fioritura del centro si ebbe quando divenne una colonia romana e di questo fulgido periodo ancora oggi rimangono delle tracce conservate nel Museo Nazionale Atestino, tra le poche cose a salvarsi dalla furia distruttrice degli Unni che, nella loro “discesa” in Italia, non esitarono a fare tabula rasa di tutti i centri abitati che si opponevano alle invasioni barbariche. Per la rinascita di Este, e anche per la genesi di quel nucleo abitato che poi si conserverà fino in epoca moderna, occorre attendere l’Alto Medioevo con il succedersi delle dominazioni bizantine e longobarde, prima dell’avvento della Casata degli Este: fu il marchese Alberto Azzo II a far costruire il castello e a ripopolare il borgo, nonostante i primi due secoli dello scorso millennio furono particolarmente “movimentati” dal punto di vista del succedersi delle dominazioni, fino a quando il subentro della Repubblica Veneziana per oltre tre secoli garantì stabilità, prosperità e stabilità economica. Venendo ai giorni nostri, va ricordato che nell’Ottocento Este era a tal punto famosa che fu meta di molti letterati e scrittori del calibro non solo di Ugo Foscolo ma pure Percy Shelley e George Byron. Insomma, una storia così ricca di eventi e colpi di scena non poteva non dare vita a uno ‘stratificarsi’ di stili e influenze che rendono oggi il centro padovano tanto caratteristico della zona quanto una sintesi di culture differenti.
IL CASTELLO CARRARESE E LA CINTA MURARIA
Nel corso di una ideale visita in quel di Este, certamente merita una menzione (anche se non deve essere necessariamente la prima tappa) il Castello Carrarese che, costruito nel 1056 da Azzo II d’Este, fu soggetto nel corso dei secoli a diverse ristrutturazioni e ampliamenti: questo edificio così imponente e ben conservato oggi è la testimonianza della potenza bellica della città in tempi passati oltre che del ruolo chiave svolto nella protezione del territorio circostante grazie alla già citata cinta muraria massiccia di oltre un chilometro e a ben 12 torri. Ma in una città d’arte che ha molto da offrire il consiglio per il visitatore è di aggirarsi liberamente per il centro storico dell’antico borgo medievale dove fanno bella mostra di sé la caratteristica Torre Civica dell’Orologio e anche il settecentesco Palazzetto degli Scaligeri (una delle famiglie che qui dominò) e che ospita una biblioteca da 70mila volumi. Nell’omonima piazza si trova invece il Duomo di Santa Tecla con la sua facciata incompiuta a differenza del campanile. Ma una volta ad Este meritano una capatina anche la Basilica di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa a tre navate di San Martino (la più antica della città): a ridosso delle mura c’è invece Villa Contarini (o “Villa Contaregna”), immersa in un parco e che, al pari del Palazzo del Principe e di Villa Manin, rappresenta una delle attrazioni più belle dei vicini Colli Euganei.