La crisi economica continua questa settimana a dominare le notizie negli Stati Uniti. L’Amministrazione Bush sta rapidamente sparendo e il presidente eletto Obama cerca di riempire il vuoto con la nomina della sua squadra economica e promettendo una serie di misure per stimolare l’economia. Obama ha anche cominciato a riempire le caselle dei suoi consiglieri politici anche in altre aree, ma queste ultime non hanno ricevuto molta attenzione dalla stampa.
Tra questi consiglieri c’è Melody Barnes, che dovrebbe diventare direttore del Domestic Policy Council (Consiglio di politica interna). Ignorata dai principali media, che sono focalizzati sulla crisi finanziaria, la nomina della Barnes è stata accolta con grande preoccupazione dal Movimento pro-life, compresa la Chiesa cattolica.
La sua reputazione è infatti quella di essere un’esponente dell’estrema sinistra del Partito Democratico, molto attiva nel creare alleanze con la “sinistra religiosa”, accusando Bush di aver creato l’impressione che gli Stati Uniti fossero una Stato monolitico sotto il profilo religioso, così da escludere i non cristiani e quelli senza un credo religioso.
La Barnes ha anche sostenuto un maggiore impiego dei preservativi per combattere l’Aids, incolpando l’Amministrazione Bush per il fatto che i neri sono più colpiti dall’Aids rispetto ai bianchi, e vuole inoltre eliminare ogni restrizione alla ricerca sulle staminali embrionali.
La sua posizione pesantemente in favore dell’aborto spiega la sua presenza come consigliere nei consigli di amministrazione di potenti organizzazioni abortiste, come il Planned Parenthood Action Fund. Il suo esempio di un’organizzazione pro-aborto, ma al contempo religiosa, è Catholics for Free Choice, un’organizzazione denunciata dai vescovi cattolici come anticattolica.
Questa è la persona che sarà ora uno dei più potenti e intimi consiglieri del presidente Obama.
Molti commentatori annotano che il nuovo presidente dovrà ora ripagare la “sinistra dei valori” del suo partito, così da potersi spostare verso il centro in altre aree cui tiene realmente, ma qualcuno sperava che si sarebbe mosso in modo più graduale e non così a sinistra. A quanto sembra si sbagliava.
Nello stesso tempo, il gruppo di transizione di Obama sta cercando un ambasciatore per la Santa Sede, sperando di ottenere la collaborazione di vescovi cattolici “comprensivi”e di importanti cattolici, quali il senatore Edward Kennedy, che è completamente coinvolto nel movimento pro-choice.
L’Amministrazione Obama sembra incapace di trovare qualcuno che sappia spiegarle quali sono le reali preoccupazioni della Chiesa.