In Palestina la parola “pace” resta un sogno che non riesce a trovare compimento. Il conflitto si è da tempo cronicizzato e, anche quando le armi tacciono, le ostilità sono soltanto sospese. Un numero crescente di persone vive la precarietà come dimensione dell’esistenza quotidiana: la povertà e la disoccupazione mordono ai fianchi migliaia di famiglie, gli spostamenti tra i Territori e lo Stato d’Israele sono resi difficili dalla severità dei controlli e dalla periodica chiusura delle frontiere, mentre la difficoltà di rinnovare i permessi di lavoro concessi dalle autorità israeliane contribuisce ad aumentare una situazione di instabilità.



Anche il lavoro dei bambini è una risorsa preziosa per i genitori che non riescono a sbarcare il lunario e la scuola può diventare un lusso. In questo contesto le scuole gestite dalla Custodia francescana di Terra Santa sono una risorsa preziosa per dare futuro alle giovani generazioni che vivono nei Territori occupati e in quelli governati dall’Autonomia palestinese. Dare futuro significa assicurare un’istruzione qualificata e, insieme, salvaguardare e promuovere un’idea di persona come bene fondamentale e irriducibile.



Il progetto proposto da AVSI per le Tende di quest’anno vuole sostenere una scuola maschile e una femminile a Gerusalemme provvedendo alle spese scolastiche dei ragazzini più indigenti, le attività a favore dei poveri promosse dalle suore della carità di Madre Teresa, sempre a Gerusalemme, e quelle svolte dalle suore del Verbo incarnato che a Betlemme offrono casa e assistenza ai disabili fisici e mentali. Sono tre modalità per rispondere alle differenti modalità con cui nella regione si esprime l’emergenza educativa, risposte che hanno già dato frutti alimentando la speranza in una regione dove l’odio e il pessimismo sembrano prevalere. E dove la convivenza tra fedi e culture diverse è la sfida con cui ci si deve quotidianamente misurare. Nelle scuole della Custodia studiano insieme allievi cristiani (65% dell’utenza) e musulmani (35%), e nel centro di accoglienza gestito dalle suore del Verbo incarnato i disabili islamici sono più della metà. A tutti viene offerta istruzione e assistenza, senza alcuna discriminante: e questa è una piccola-grande rivoluzione culturale, in un mondo dove l’appartenenza al gruppo – etnico o religioso – prevale sul valore unico e irripetibile della persona.



La presenza e l’opera dei cristiani, pur in un contesto di assoluta minoranza, ha rappresentato in questi anni un contributo prezioso perché le ragioni del dialogo venissero continuamente riproposte anche quando la logica della violenza e della vendetta sembravano definitivamente prevalere. Per questo, l’aiuto ad opere educative e assistenziali come queste è molto più che il sostegno a “una parte”. Significa tenere aperte le possibilità di incontro e di convivenza, significa ridare speranza alla gente che vive nella regione. Significa permettere la continuazione di un lavoro paziente e tenace, nel solco di quello svolto dai francescani che, proprio nel 2009 celebrano gli 800 anni di presenza nella regione che ha visto nascere la più grande rivoluzione della storia umana: quella nata dalla croce di Gesù.

(Franco Vittadini)

Per chi volesse aiutare Avsi in questa speciale raccolta di fondi per la Terrasanta l’indirizzo è il seguente:

Conto Corrente Postale c/c numero 522474 intestato ad “Avsi solidarietà”, via Legnone, 4 – 20158 Milano