Liberata dopo anni di prigionia. La candidata alle presidenziali in Colombia, Ingrid Betancourt, è stata liberata con un blitz delle teste di cuoio nell’area di Guaviare, dominata dalla guerriglia delle FARC.
Una liberazione nella quale hanno avuto un ruolo diversi attori e che apre scenari geopolitici interessanti per l’immediato futuro. I protagonisti del blitz sono evidentemente il Presidente colombiano Alvaro Uribe, la cui popolarità è schizzata di colpo verso i massimi storici; il presidente francese Sarkozy, che si è parecchio speso in questo primo anno all’Eliseo, in virtù anche delle origini francesi della Betancourt e del ruolo che Parigi sapeva di poter spendere per risolvere una crisi dai tratti politici ed umanitari. Infine, la mediazione che sembrava poter aprire definitivamente un varco, è stata quella, nei mesi scorsi, del presidente venezuelano Hugo Chavez. Quest’ultimo è oggi silente, sorpreso forse dalla tempestività di un’azione che è stata senza dubbio pianificata e decisa dallo stato maggiore colombiano e dal Presidente Uribe.
I principali scenari che vanno aprendosi riguardano da un lato il ruolo regionale della Colombia, dall’altro i rapporti con gli Stati Uniti. La Francia, per il momento, incassa solo un grande successo di immagine per l’Eliseo.
La Betancourt, con ogni probabilità, rientrerà nella politica attiva, aiutando il governo del Presidente Uribe a promuovere un’immagine diversa del Paese nel mondo. Uribe è fortissimo in patria, ma soffre della reputazione pessima che si è affermata della Colombia, un’immagine condizionata dalla guerriglia, dal traffico di droga, dalla diffusa microcriminalità. Di contro, la Betancourt, anche da candidata alla Presidenza, avrebbe avuto pochissime chances di farcela. La sua popolarità era bassissima ed oggi, invece, è umanamente e solidalmente salita a picco.
Da non trascurare è il fatto che assieme alla candidata presidenziale siano stati liberati anche tre contractors americani, impegnati con ogni probabilità alla ricognizione del territorio per aziende private o per il governo USA. Negli ultimi mesi ci sono state diverse visite dello stato maggiore del partito repubblicano in Colombia, incluso lo stesso candidato alla Casa Bianca, McCain.
Il contrasto al traffico di stupefacenti sarà la chiave dei futuri rapporti tra gli USA e la Colombia, che avrà bisogno di aiuto e supporto per arrestare i flussi della droga e per sconfiggere definitivamente le FARC. Il blitz e la liberazione degli ostaggi sono un colpo durissimo per la guerriglia. Forse l’ultimo atto di una rivoluzione permanente che nessuno più vuole.