L’Ossezia del Sud è pronta a diventare parte della Federazione russa, riunendosi all’Ossezia del Nord. Lo ha detto il suo presidente Eduard Kokoity. «Sì, certo, noi diventeremo parte della Russia, e non vogliamo creare un’Ossezia indipendente, perché» secondo il leader osseto, «così vuole la storia». L’Ossezia del sud è divisa da quella del Nord soltanto da una montagna e collegata da un tunnel di 4 chilometri. La Russia ha riconosciuto la sua indipendenza lo scorso 26 agosto.



Per Kokoity la riunificazione con l’Ossezia del Nord «è una questione di verità storica», a cui non vuole rinunciare. «Per il momento siamo una Repubblica indipendente e riconosciuta, ma aspiriamo alla riunificazione. Ci muoveremo in base alle norme internazionali», spiega Kokoity che ha incontrato a Soci, sul Mar Nero russo, i partecipanti del Valdai Forum, circolo di dibattito internazionale organizzato da Ria Novosti a cui partecipa anche Apcom.



Il leader sud-osseto ricorda che ancora nel 1992 il referendum sull’indipendenza e la riunificazione con il Nord (che fa parte della Federazione russa) fu più che un plebiscito: 99,8% per il divorzio dalla Georgia, 99,7% per una «Grande Ossezia». La prospettiva, però, preoccupa molti, anche in Russia, perchè la riunificazione potrebbe risvegliare tensioni etniche sempre mal sopite nel Caucaso. E Kokoity precisa: «Certo, spetta alla Russia poi decidere».

Il presidente dell’Ossezia del Sud assicura anche che dopo la Russia molti altri Stati sono pronti a riconoscere l’indipendenza di Tskhinvali: «Per ora non intendo fare nomi, ma ho avuto vari colloqui e in linea di principio ho ottenuto il riconoscimento della nostra sovranità. Vedrete presto».