Non vi è dubbio che, questa settimana, la notizia che più ha attratto l’attenzione e l’interesse del pubblico non è stata la guerra in Afghanistan/Pakistan, né il dibattito sulla riforma sanitaria, né il carattere del presidente Obama. È stata invece la saga della famiglia Heene, soprattutto di Richard, il padre, e di suo figlio Falcon, sei anni.



A metà pomeriggio dello scorso giovedì, i notiziari via cavo e le maggiori emittenti televisive hanno interrotto i programmi per parlare di un incidente che minacciava di diventare una terribile tragedia: Richard Heene annunciava che il figlio Falcon, di sei anni, era salito a bordo di un pallone aerostatico di fabbricazione casalinga che si era poi staccato dal suolo. Il pallone si stava allontanando velocemente dalla loro casa di Fort Collins in Colorado e, dopo essere salito a più di 1500 metri, stava scendendo lentamente verso terra, sorvolando alberi, campi e case.



Secondo il signor Heene e sua moglie Mayumi, testimone di tutto questo era stato il fratello di Falcon, Bradford, che lo aveva raccontato ai genitori. Chi stava guardando la TV vedeva un pallone argenteo (più simile a un Ufo che a un pallone a elio) che si muoveva veloce nel cielo e si chiedeva se Falcon sarebbe sopravissuto all’atterraggio.

Fin dall’inizio, tuttavia, si è notato qualcosa di strano nel comportamento di Heene. Avvertito dell’incidente, invece di chiamare il 911, il numero per le emergenze, Richard ha telefonato alla stazione televisiva locale, chiedendo di mandare il loro elicottero a seguire il pallone, e poi ha chiamato la FAA (l’autorità che sovrintende alla navigazione aerea) per segnalare la necessità di monitorare i decolli e gli atterraggi all’aeroporto internazionale di Denver, al fine di evitare collisioni tra gli aerei e il pallone.



Solo a questo punto sua moglie, in preda al panico, ha chiamato il 911. La risposta delle autorità federali, dello stato e della contea è stata massiccia, includendo anche aerei equipaggiati per la visione notturna. Tutto il paese ha seguito il dramma in TV con grande attenzione e preghiere per la salvezza di Falcon.

Quando finalmente il pallone è atterrato, i soccorritori hanno constatato con stupore che non vi era nessuno al suo interno. A questo punto i telespettatori sono stati presi da una paura ancor più forte: forse Falcon era caduto dal pallone durante il volo. Si è cominciato a discutere di tutta una serie di ipotesi, compresa la possibilità che fosse riuscito a scendere dal pallone prima dell’atterraggio e si stesse nascondendo per la paura di tornare a casa e affrontare l’ira del padre. Le altre possibilità erano troppo spaventose per essere contemplate.

 

Finalmente, dopo ore di angoscia nazionale, Falcon è stato trovato nascosto in una soffitta sopra il garage di casa. Con questo finisce il Primo atto della storia. Il Secondo atto, ancora in corso, è la parte bizzarra. Mentre stavano guardando la prima conferenza stampa concessa da Heene a CNN, le autorità locali e gli attoniti spettatori, incluso il famoso giornalista della CNN Wolf Blitzer, che stava ponendo delle domande, hanno sentito Falcon che diceva di essersi nascosto perché faceva parte dello “spettacolo” messo in piedi dai suoi genitori.

 

E sembra proprio che questa sia la realtà, come ha annunciato lo sceriffo della contea in cui vive la famiglia Heene. L’intero incidente sembra essere una montatura dei signori Heene (che si sono incontrati mentre studiavano recitazione) per fare impressione sui produttori di “Reality Show”, immensamente popolari tra i telespettatori americani.

 

La stessa conferenza stampa dello sceriffo, comunque, sembrava parte dello show imbastito da Richard Heene, e lo sceriffo si è goduto ogni secondo di notorietà, ostentando allegria, cercando di fare battute spiritose e in slang. Di fronte a un reato che era stato commesso, cercava ancora un nome appropriato per definirlo, invitando gli inquirenti statali e federali a fare lo stesso, per far pagare agli Heene il loro riuscito scherzo.

 

È stato poi chiesto alle autorità statali preposte alla “protezione dell’infanzia” di accertare se Falcon e i suoi fratelli dovessero in qualche modo essere separati dai loro genitori, mentre i giornalisti si sono lanciati in un frenetico esame di coscienza: come abbiamo fatto a farci ingannare così facilmente? La risposta è semplice: quando l’amore e il rispetto per la verità sono abbandonati, le notizie in TV, e la vita stessa, diventano solo un altro “reality show”.