Recentemente, il Codes Committee della Camera dello Stato di New York ha approvato (11 voti contro 8) il New York Child Victims Act, che sospende tutte le disposizioni sulla prescrizione nei casi di abuso sessuale. La legislazione vigente prevede che si possa aprire una causa fino a cinque anni dopo che il minore ha raggiunto l’età di 18 anni. La nuova legge aprirebbe una finestra di un anno, nella quale non vi sarebbe alcuna limitazione di tempo per intentare una causa civile per abusi sessuali. Dopo questo periodo di un anno, il limite d’età delle vittime per intentare una causa salirebbe da 23 a 28 anni. La proposta di legge, che riguarda solo le cause civili e non quelle penali, dovrebbe andare alla Camera nelle prossime settimane.



Questa proposta è stata respinta già tre volte dalla precedente Camera, controllata dai Repubblicani. La deputata democratica Margaret M. Markey ha riproposto il disegno di legge e, secondo il suo assistente Michael Armstrong, «continua a essere prudentemente ottimista che questo anno la legge possa passare». Il governatore David Paterson sostiene la proposta e la firmerà se verrà approvata dalla Camera, ora a maggioranza democratica.



La Chiesa cattolica e qualche gruppo ebreo ortodosso contestano il disegno di legge, perché aprirebbe la porta a cause relative a fatti avvenuti molti anni prima, in cui la difesa si presenterebbe ardua. Leggi simili sono state approvate nel Delaware e in California; in quest’ultima ha causato un miliardo di dollari in più per danni. Dennis Poust, portavoce della Conferenza Cattolica dello stato di New York, ha dichiarato: «Pensiamo che questo disegno di legge sia stato ideato per portare la Chiesa cattolica alla bancarotta». Secondo Sean Dolan, della diocesi di Rockville Centre, questa legge «è centrata scorrettamente sulla Chiesa e sulle istituzioni private… porterà rovina alla Chiesa a New York e particolarmente a Long Island».



Infatti, nel caso di istituzioni sovvenzionate dallo Stato, incluse scuole pubbliche e agenzie di locazione immobiliare, la legge prevede solo un periodo di 90 giorni (o 90 giorni dopo il compimento dei 18 anni) per promuovere una causa civile contro un impiegato pubblico per abusi sessuali.

Il deputato democratico Vito J. Lopez, che aveva precedentemente appoggiato la proposta, ha cambiato opinione dopo aver incontrato gli oppositori al disegno di legge e ha proposto un’alternativa che non prevede sospensioni della prescrizione, ma che prolunga l’età a 25 anni, cioè di due anni rispetto all’attuale: «Nelle scuole pubbliche ci sono da tre a quattro volte i bambini che ci sono in quelle cattoliche. Dov’è la correttezza se la legge penalizza solo le scuole religiose e quelle private?».

Anche alcune associazioni di giuristi si oppongono alla legge, come la Legal Aid Society della città di New York e la Association of Criminal Defense Lawyers. Steven Banks della Legal Aid ha detto: «Senza minimizzare i problemi affrontati dalle giovani vittime, la legge attuale prevede un periodo di tempo adeguato per cercare di recuperare attraverso il sistema giudiziario penale. La fissazione di un limite di prescrizione ha lo scopo di diminuire la possibilità che una persona sia condannata perché non riesce a difendersi appropriatamente da accuse per fatti accaduti in passato, quando i ricordi si sono affievoliti, non sono più disponibili documenti e altrettanto accade per le testimonianze».