«Il terrorismo nucleare non è più una minaccia astratta». Oggi infatti «la proliferazione è più facile e riguarda tutti», per questo bisogna essere «molto più severi sulla non proliferazione». A lanciare l’allarme è il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo alla conferenza sui “Fattori di destabilizzazione e minacce transnazionali” oggi alla Farnesina. Il ministro ha spiegato che oggi non si può «continuare ad affrontare il problema della proliferazione caso per caso». Per questo ha invitato ad un «approccio globale» al problema, spiegando che oggi tutte le nuove minacce vanno affrontate in modo multilaterale.
«Da questo incontro – ha detto – è emersa per la prima volta la consapevolezza che i fattori di minaccia vanno affrontati congiuntamente dalla politica estera e anche da quella interna perché la sicurezza estera e quella interna fanno parte della stessa politica». E non a caso ieri alla Farnesina è intervenuto proprio il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. La minaccia globale, per il ministro, è oggi sempre più varia e in continua evoluzione, basti pensare al caso della pirateria.
«Abbiamo sempre visto questo fenomeno – ha detto Frattini riferendosi a casi come quelli del Buccaneer – come una attività illecita pre-moderna e invece ora abbiamo visto che si tratta di un fenomeno post-moderno. Eravamo abituati che nel mondo l’insicurezza si poteva manifestare sulla terra e ora invece il mare è diventato teatro di fenomeni destabilizzanti». Tra i nuovi fenomeni che richiedono un approccio globale il ministro ha indicato anche quello della migrazione che, ha sottolineato, «non va vista come un problema ma come una opportunità».
Ma, qui il riferimento è alla vicenda della nave Pinar e del contenzioso con Malta, «tutti i paesi, quelli di destinazione di transito e di origine hanno delle responsabilità ed il problema va affrontato globalmente».