La vita di Gerusalemme sia «contrassegnata da libertà religiosa e da coesistenza pacifica e – in particolare per le giovani generazioni – dal libero accesso all’educazione e all’impiego, prospettiva di una conveniente ospitalità e residenza famigliare e possibilità di trarre vantaggio da una situazione di stabilità economica e di contribuirvi». Lo ha chiesto il Papa nell’incontro ecumenico, nella sala del trono del patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme, con i rappresentanti delle chiese cristiane in Terrasanta. Il papa è stato accolto dal patriarca greco-ortodosso Teofilo III.



Benedetto XVI ha incitato ad educare una «generazione di cristiani ben formati e impegnati, solleciti nel desiderio di contribuire generosamente alla vita religiosa e civile di questa città unica e santa».

«Dobbiamo trovare la forza – ha detto papa Ratzinger nel discorso ai capi cristiani – per perfezionare la nostra comunione, per renderla completa, per recare comune testimonianza all’amore del Padre…».



Benedetto XVI ha anche ricordato gli «storici incontri che ebbero luogo qui a Gerusalemme – ha detto – fra il mio predecessore, il papa Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora I, come pure quello fra papa Giovanni Paolo II e sua beatitudine il patriarca Diodoros. Questi incontri, in essi comprendendo la mia visita odierna – ha rimarcato – sono di grande significato simbolico».

Stamattina il papa visita anche il Santo Sepolcro e la chiesa di san Giacomo del patriarcato armeno, dopodiché parte per Tel Aviv da dove, dopo la cerimonia di congedo, si imbarcherà per Roma, dove l’arrivo è previsto intorno alle 17 ora italiana.