Nasca in ebrei e cristiani “il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione tra loro, nel rispetto reciproco e nella cooperazione al servizio di quella pace alla quale la Parola di Dio ci chiama”. E’ l’auspicio del papa, in visita al monte Nebo. Accolto dal generale dei frati minori Jos Rodriguez Carballo e accompagnato dal custode di Terrasanta Pierbattista Pizzaballa, il papa ha visitato il memoriale di Mosè, sul monte Nebo, e ne ha approfittato per ricordare “l’inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo”.



Benedetto XVI giunto sulla splendida terrazza naturale che affaccia sulla Terrasanta e la Giordania meridionale da dove Mos ebbe la vista della terra promessa che non avrebbe mai raggiunto. “Sulle alture del monte Nebo – ha detto papa Ratzinger nel suo discorso in inglese – la memoria di Mosè ci invita ad ‘innalzare gli occhi'” e “a guardare con fede e speranza al futuro che Dio ha in serbo per noi e per il mondo intero”. “Sin dai primi tempi – ha ricordato – i cristiani sono venuti in pellegrinaggio ai luoghi associati alla storia del Popolo eletto, agli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente”.



“Qui, sulle orme degli innumerevoli pellegrini che ci hanno preceduto lungo i secoli – ha aggiunto – siamo spinti quasi come una sfida, ad apprezzare pi pienamente il dono della nostra fede e a crescere in quella comunione che trascende ogni limite di lingua, di razza, di cultura”. “L’antica tradizione di pellegrinaggio ai luoghi santi ci ricorda inoltre – ha proseguito – l’inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo”. Dopo aver ricordato che fin dagli inizi la Chiesa ha commemorato le “grandi figure dell’Antico Testamento” “quale segno di apprezzamento per l’unità dei due Testamenti”, il papa ha auspicato: “Possa l’odierno nostro incontro ispirare in noi un rinnovato amore per il canone della Sacra Scrittura e il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione tra cristiani ed ebrei…”.



Benedetto XVI ha sostato alcuni minuti sulla terrazza, in una giornata un po’ velata, e ventosa.