Dopo che ieri la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi è stata condannata a 18 mesi di arresti domiciliari, il suo legale ha fatto sapere che presenterà ricorso contro la sentenza.
Dalla comunità internazionale sono già arrivate le condanne a questo atto che viene considerato anti-democratico, anche perché la donna, a causa della pena da scontare, non potrà presentarsi alle elezioni politiche previste per l’anno prossimo. L’Unione Europea prevede in particolare di inasprire le sanzioni nei confronti della Birmania.