Sono rientrate le salme dei quattro alpini uccisi in Afghanistan in un attentato dei talebani. Ad accogliere i feretri il capo dello Stato e quello del governo, Silvio Berlusconi. Giorgio Napolitano ha reso omaggio alle salme, ha accarezzato per qualche istante le bare avvolte dal tricolore.
Poi il saluto del Paese ai quattro militari con l’intonazione del Silenzio. Il tenente Andrea Trevison, vicecomandante di compagnia del Settimo Reggimento alpini della Brigata Julia, ha così ricordato i caduti: “Conoscevo bene Manca e Ville: con loro ho vissuto le prime missioni in Afghanistan e proprio la prima l’abbiamo fatta insieme; sono stati con me anche in pattuglia, soprattutto Ville. Erano due ragazzi fantastici, altruisti, seri e posati: stavo pensando di farli diventare istruttori di compagnia”.
Nel pomeriggio sarà allestita la camera ardente al Policlinico Militare del Celio. I funerali solenni si terranno domani alla Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Nel frattempo si discute sulle parole del ministro La Russa secondo il quale gli aerei italiani in Afghanistan dovrebbero essere armati di bombe e poterle usare.
Il tenente Andrea Trevison, vicecomandante di compagnia del Settimo Reggimento alpini della Brigata Julia, ha così ricordato i caduti: "Conoscevo bene Manca e Ville: con loro ho vissuto le prime missioni in Afghanistan e proprio la prima l’abbiamo fatta insieme; sono stati con me anche in pattuglia, soprattutto Ville. Erano due ragazzi fantastici, altruisti, seri e posati: stavo pensando di farli diventare istruttori di compagnia".