Dal 1991 la Fondazione AVSI ha dato vita alla St. Kizito Primary Health Care Clinic, un Centro di Cure Primarie con due sedi: una a Ilasan un quartiere situato lungo la penisola di Lekki, a circa 15 km alla periferia di Lagos, e una a Idi Araba un quartiere molto popoloso nel cuore di Lagos.
Avviato più di dieci anni fa per affrontare il problema della malnutrizione, la St. Kizito oggi è diventata un punto di riferimento importante per le persone. Ogni giorno oltre 300 pazienti ricevono cure mediche, vaccinazioni, farmaci; c’è poi un servizio di pronto soccorso e di laboratorio e un servizio di prevenzione e cura dell’Hiv-Aids.
“Alle mamme offriamo anche servizi di monitoraggio medico pre e post-parto, con particolari programmi volti alla prevenzione della trasmissione materno fetale del virus Hiv – Spiega da Lagos Alda Gemmani di AVSI – Inoltre, quest’anno abbiamo integrato i controlli in gravidanza con un servizio di ecografia interno: un salto di qualità molto apprezzato.”
Per prevenire la malnutrizione durante lo svezzamento, la clinica ha sviluppato il Centro Nutrizionale, grazie al quale si è arrivati oggi ad aiutare quasi 2.500 mamme, insegnando loro come prendersi cura dei bambini seguendo l’evoluzione dei bisogni e ed eseguendo puntuali screening della crescita.
Per combattere la malnutrizione si stimolano le mamme ad allattare al seno i figli in modo che la donna riacquisti la consapevolezza della maternità. Nella veranda, poi, si è cercato di riproporre un modo di cucinare e mangiare simile a quello normalmente utilizzato a casa, rispettando le tradizioni e mostrando che è possibile raggiungere un livello di nutrizione, igiene e bellezza anche con i semplici e comuni alimenti della realtà locale.
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“Abbiamo cercato di non esagerare introducendo l’uso di tecniche diverse e difficili da assimilare – spiegano le operatrici del Centro – per esempio, poiché la madre usa il dito per dare il porridge al bambino, non è necessario che impari a usare il cucchiaino, ma basta insegnarle a lavarsi sempre e bene le mani. Preparando da mangiare insieme, le mamme imparano quali sono i cibi più adeguati per ogni fascia di età e del figlio.” Accanto alla veranda, nel giardino della Clinica, c’è anche un family garden, un piccolo orto famigliare per l’approvvigionamento di verdure.
La cura attenta per le persone ha stimolato una creatività incredibile nei pazienti. Un esempio per tutti è il “Friendship Meeting”, un’iniziativa nata per mantenere il rapporto con le famiglie e prevenire una ricaduta della malnutrizione. Un sabato al mese arrivano i bambini usciti da poco dalla denutrizione. Si tratta di circa 250 ragazzini con le loro mamme, alle quali si uniscono altre mamme sieropositive e i loro figli (circa 150 persone).
Mentre i bambini giocano, l’èquipe del Centro nutrizionale tiene, con queste madri, corsi di educazione sanitaria e alimentare. Al termine, a ogni partecipante viene consegnato un pacco di alimenti nutrienti, come riso, fagioli, mais, olio e arachidi. “Affascinate dalla compagnia e dal modo in cui viene svolto il lavoro alimentare, molte mamme hanno poi deciso di ritornare alla clinica, entrando così nel programma di attività. – Affermano – E alcune sono addirittura state assunte.” Nike è una delle più brave infermiere della Clinica, prima di lavorare qui anche lei era beneficiaria, poi ha iniziato come volontaria e ora sta finendo anche l’università.
La clinica si chiama St. Kizito prendendo il nome del santo patrono africano dei bambini, condannato a morte quando aveva solo 14 anni per non aver rinnegato la sua fede. Kizito era un bambino che ora protegge i bambini del Centro di AVSI in Nigeria, insegnando a seguire l’attrattiva più grande e ad amare la verità.
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