A quanto rivela Wikileaks i morti della guerra in Irak sarebbero 109 mila.
Wikileaks ha reso noto che in 400.000 documenti sono contenuti particolari che se confermati, rivelerebbero risvolti inquietanti della guerra in Iraq. Dall’inizio del conflitto nel 2003, al suo termine, nel 2009, sarebbero 109mila i morti, di cui 66mila civili. I principali responsabili sarebbero i soldati iracheni che avrebbero fatto largo ricorso anche alla tortura dei prigionieri. Pare che gli Stati Uniti fossero al corrente della tortura autorizzato dallo Stato iracheno.
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Dai documenti emergerebbe come, ad esempio, almeno sei detenuti siano morti per le percosse, o come dilagasse il pesante sospetto tra i militari Usa che le dita di un carcerato fossero state amputate e sciolte nell’acido. Oltre che di omesso controllo gli americani si sarebbero macchiati in prima persona di numerosi delitti sottaciuti, come dell’uccisione di 681 civili, di diverse esecuzioni sommarie o dell’impiego di civili per bonificare alcune zone dalle mine. Il Pentagono, dal canto suo, cerca di ridimensionare le rilevazioni affermando che i fatti contestati «sono stati a suo tempo ampiamente riportati in servizi di cronaca».