Svezia: caccia agli immigrati. Quando cala il buio, uno o più misteriosi cecchini sparano nelle finestre e nelle abitazioni di immigrati. Dall’inizio dell’anno sono già una cinquantina gli stranieri vittime di queste sparatorie, fortunatamente non si registrano vittime anche se alcuni sono stati feriti in modo grave. Motivazioni razziali senza dubbio, che riportano il paese scandinavo all’incubo di “Laserman”, un serial killer che negli anni 90 uccise undici immigrati.



Malmoe, città svedese portuale del sud, 300mila abitanti. Nell’arco di un anno almeno 50 immigranti sono rimasti vittime di colpi d’arma da fuoco, di cui 17 solo nell’ultima settimana. Se inizialmente la polizia facendo le indagini aveva collegato diversi di questi episodi alla criminalità comune, adesso la motivazione appare evidente e unica: razzismo. Tutte le vittime sono infatti stranieri di origine nordafricana o dell’Europa dell’est, non hanno nessun legame di alcun tipo o comunque non si tratta di cittadini svedesi. Del cecchino, si sa solo che la polizia sospetta di un giovane sui 25 anni che è stato visto scapapre dopo alcune di queste sparatorie.



Non è ancora chiaro se si tratti di un cecchino solo o di un gruppo, anche se le autorità sembrano propendere per il primo caso visto che i colpi sono sparati tutti con lo stesso tipo di arma da fuoco. Due notti fa gli ultimi episodi. Due donne di 26 e 34 anni originarie di un paese dell’Europa dell’est sono state colpite una al braccio e l’altra alla schiena. La loro abitazione era al pianterreno. Un bambino che si trovava con loro è rimasto illeso.

Come nelle precedenti occasioni, il cecchino ha sparato dalla strade dentro la finestra di casa. Una settimana fa un uomo di colore di 47 anni era rimasto colpito alla schiena mentre si trovava alla fermata dell’autobus. Per soli cinque centimetri il colpo non gli ha leso la spina dorsale. Lo scorso weekend, alcuni colpi sono stati sparati nella finestra di un negozio di sartoria e in un appartamento senza colpire nessuno. Il misterioso cecchino colpisce solo quando è buio, di sera tardi o di notte. Si sposta tranquillamente per le strade cittadine, sa dove vivono gli immigrati – evidentemente ha fatto un accurato lavoro di accertamenti – e quindi spara dentro alle finestre illuminate, possibilmente quando vede sagome di persone all’interno.



A Malmoe esiste un vero e proprio quartiere – o ghetto – chiamato Rosengard dove risiedono circa 20mila immigrati anche se gli agguati sono accaduti un po’ ovunque. Le vittime sono del tutto casuali: nordafricani, dell’est europeo, donne, giovani, maschi adulti. 

 

UNA CITTA’ NEL TERRORE – Le autorità hanno avvertito gli stranieri di evitare di sostare in zone poco frequentate come le fermate dei mezzi pubblici di notte e di avere molta attenzione quando si trovano in casa. Tahmoures Yassami, responsabile della comunità iraniana di Malmoe, ha riferito che la sua gente è in stato di shock per quanto sta succedendo.

“Soprattutto le famiglie con bambini” ha detto l’uomo. “Abbiamo detto loro di rimanere in casa ala sera e ai ragazzi di avere sempre il cellulare acceso in modo da poter essere rintracciati”. La gente dice che l’atmosfera a Malmoe è radicalmente cambiata da quando la polizia ha ammesso di stare indagando.

“Gli immigrati di Malmoe sono preoccupati” dice un parrucchiere che non vuole neanche dire il proprio nome pubblicamente. “La gente controlla almeno due volte di aver chiuso le porte e che le tende siano state tirate giù. E’ una situazione che ci terrorizza”.

 

Per molti, il caso del misterioso cecchino è da collegarsi con la recente crescita anche politica dei movimenti d matrice razzista. Alle ultime elezioni politiche, il Partito dei democratici di Svezia guidato da Jimmie Akesson ha conquistato il 5,7% dei voti e 20 seggi in parlamento.

Si tratta di un partito di estrema destra dai connotati apertamente xenofobi. Il ministro per l’integrazione ha ammesso che la situazione è “acuta” ma che è “troppo presto per trarne conclusioni di tipo politico”. Il motivo reali dietro questa vittoria è la profonda depressione economica che sta vivendo la Svezia. A Malmoe comunque il governo cittadino è ancora in mano al centrosinistra.

Tutto ciò ricorda inevitabilmente un precedente tragico e analogo episodio. Dall’agosto del 1991 al febbraio 1992 un certo John Wolfgang Alexander Ausonius sparò a undici persone nella zona di Stoccolma e Uppsala. Erano quasi tutti immigrati: ne uccise uno e ferì gli altri. Inizialmente si serviva di un fucile equipaggiato con raggio infrarossi (da cui il soprannome) per poi passare a una semplice pistola.

Venne finalmente arrestato nel giugno del 1992 e condannato all’ergastolo. Ausonius era lui stesso figlio di immigrati, un tedesco e una svizzera. Nato Wolfgang Zaugg, per apparire svedese purosangue cambiò il suo nome in Ausonius. Quando nel 1979 prese la cittadinanza svedese, festeggiò tingendosi di biondo i capelli che erano neri.