Non ha avuto il coraggio di denunciare nulla fino a dopo essere andato in pensione. E oggi un video shock con le torture subite ha portato un intero paese, il Belgio, a conoscenza di quelle sevizie subite da Daniel, un operaio vessato dai colleghi per dieci anni in una fabbrica a Bergen dove lavorava.

Fortemente segnato dalle conseguenze psicologiche derivate dalle torture subite, da tre anni non riesce ad avere una vite di relazione normale e non esce di casa. Il caso, grazie anche a quanto contenuto nei video girati dagli stessi aguzzini che lo torturavano nei locali del reparto imballaggi della ditta, è in mano alla giustizia belga da cui ora si aspetta una condanna esemplare.



Nel video si vede come sette-dieci colleghi leghino il povero operaio a un bancale e gli pitturino la faccia con scritte e disegni osceni. Non era la prima volta che Daniel subiva queste torture, infatti negli anni ha rimediato un polso rotto, uno strappo a un tendine e ben più profonde ferite psicologiche che lo hanno portato a tentare più volte il suicidio.



Daniel si rivolse dunque agli uffici di medicina del lavoro. Invano. Solo nel 2007, dopo aver tentato un gesto estremo, confessa tutto alla moglie Chantal e alla figlia Sandrine. Poco dopo presenta finalmente una denuncia.

 

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