Hanno stretto un patto suicida e si sono sparate a vicenda con delle pistole. Due gemelle australiane, in viaggio a Denver negli Usa, hanno compiuto il tragico gesto in un poligono di tiro. Una delle due sorelle, Kristin Hermeler, è morta all’istante, mentre Candice è sopravvissuta nonostante la grave ferita alla testa.
La vicenda accaduta mercoledì ha sconcertato gli investigatori, che hanno trovato misteriosamente le due gemelle in un poligono di tiro a sud di Denver con ferite da arma da fuoco alla testa. Di 29 anni d’età, le due ragazze si trovavano negli Usa da cinque settimane grazie a uno scambio culturale. In un primo momento gli investigatori hanno avuto delle difficoltà a capire quale delle due sorelle era morta, per il fatto che le due ragazze sono identiche.
Secondo il canale americano KCNC, le condizioni mediche della sorella sopravvissuta per almeno 24 ore sarebbero state troppo gravi per consentire agli investigatori di chiederle che cosa fosse accaduto. Doug Hamilton, il proprietario del poligono Family Shooting Center nel Cherry Creek state Park, ha dichiarato alla KCNC che le sorelle sembravano di buon umore ed erano esperte nello sparare con le pistole di piccolo calibro. Hamilton ritiene che l’episodio sia stato pianificato: «Non è stato un incidente, è stato uno sparo intenzionale».
La gemella australiana sopravvissuta al patto suicida nel Colorado, appena è stata in grado di parlare, ha fatto quindi sapere agli agenti Usa che non intendeva dire loro perché avesse stretto il patto suicida. Le ragazze, originarie della città australiana di Victoria, si sono sparate tre giorni dopo avere affittato le pistole e avere comprato le munizioni dal personale del poligono di tiro.
Un cugino americano delle due sorelle ha dichiarato che entrambe avevano una doppia laurea e che i loro genitori erano emigrati dal Sud Africa a Melbourne negli anni ’70. Il padre era dirigente di banca. Il canale Fox News ha fatto sapere che quando gli agenti di polizia sono arrivati al poligono di tiro una delle due sorelle era distesa sulla schiena mentre un dipendente della struttura stava tentando un massaggio cardiaco. La ragazza è morta poco dopo.
L’altra gemella era seduta a terra con sangue sulle mani e sulla parte posteriore della testa e «l’agente ha notato una ferita da arma da fuoco nel centro della sua fronte». La gemella sopravvissuta, Candace, che ha subito un intervento chirurgico d’urgenza al cervello, ha dichiarato alla polizia dal suo letto d’ospedale durante un colloquio di due ore che lei e la sua gemella identica avevano stretto un patto suicida.
«Ci ha raccontato che avevano pianificato un suicidio insieme e che si sono sparate a vicenda», ha dichiarato lo sceriffo della contea di Arapahoe, capitano Louie Perea. Ma gli investigatori hanno lasciato l’ospedale senza venire a sapere perché le gemelle abbiano ideato un simile piano. «Lo abbiamo chiesto alla gemella, ovviamente più di una volta, e lei non ha voluto rispondere a questa domanda», ha spiegato il capitano Perea.
«Non sappiamo perché lo abbiano fatto – ha aggiunto il capitano Perea -. Ma sappiamo che erano nell’area di Denver per un periodo di cinque settimane e che una di loro si è recata al poligono di tiro circa due settimane fa e ha preso delle lezioni. Quindi circa una settimana fa si sono recate di nuovo nel centro sportivo per ricevere altre lezioni. Sono poi ritornate lo scorso 15 novembre e si sono sparate».
E sulle condizioni psicologiche della gemella sopravvissuta, il capitano ha dichiarato: «Era devastata, frustrata, sconvolta e arrabbiata allo stesso tempo. Le sue emozioni percorrevano l’intera gamma. Penso che ciascuno di noi in quella situazione avrebbe lo stesso insieme di emozioni confuse». Una delle due gemelle era arrivata a Denver lo scorso agosto e l’altra l’aveva seguita in settembre. Il loro secondo cugino, Jacky Sole, che vive nello Stato di Washington, ha dichiarato al Denver Post che le due ragazze in precedenza avevano compiuto diversi viaggi attraverso Stati Uniti e Canada, una vera e propria passione da quando si erano laureate.
Aggiungendo che le gemelle non avevano altri fratelli, erano entrambe single e che «erano cresciute in una famiglia piena d’affetto e che non mancavano di nulla». Inquietante un dettaglio emerso dalle indagini della polizia. Le gemelle Hermeler stavano portando con sé degli articoli su uno dei peggiori massacri scolastici mai avvenuto nella storia Usa. Perquisendo le loro borsette, gli ufficiali di polizia hanno trovato infatti articoli di riviste, ritagli e lettere collegate al massacro avvenuto alla Columbine High School nel 1999.
Ma c’è un altro particolare, sempre legato alla terribile strage della Columbine che peraltro dista solo venti minuti di strada da dove le ragazze si sono sparate a vicenda. Qualche tempo fa, la gemella che è rimasta uccisa aveva scritto alcune lettere a Brooks Brown, uno degli studenti sopravissuti alla strage della Columbine e che in passato era stato vittima di bullismo da parte di uno degli autori della strage. Nelle lettere, la ragazza gli esprimeva solidarietà e simpatia per i torti subiti. L’ultimo particolare inquietante: anche gli autori della strage della Columbine avevano sottoscritto un patto di suicidio.
(Pietro Vernizzi)