Lo scorso 21 ottobre un tribunale speciale tenuto a Darfur nel Sudan ha condannato a morte dieci persone. Tra di esse quattro bambini. Sono tutti accusati di aver preparato un attacco a un convoglio militare avvenuto lo scorso mese di maggio. L’associazione Italians for darfur spiega che il processo è stata una sorta di farsa basata su ‘prove ingiuste e non attendibili’ e comunque che i bambini sono stati giudicati come se fossero adulti.
L’associazione in difesa dei diritti umani in Sudan ha già raccolto 16mila firme per una petizione che chiede di sospendere la condanna. ”Gli imputati di questo processo sono stati indicati come appartenenti al Movimento di Giustizia ed Uguaglianza, ma non e’ stata acquisita alcuna prova certa che abbiano partecipato all’attacco”, ha spiegato l’Ong. ”Gli avvocati della difesa – afferma il presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli – e organizzazioni per i diritti umani locali hanno denunciato che le prove presentate dall’accusa erano parziali e che e’ stato negato ai detenuti il diritto a un giusto processo. E’ stato impedito agli avvocati di parlare con i rispettivi assistiti prima che fosse depositata la prova della loro colpevolezza. Sia i difensori, sia le famiglie hanno potuto incontrare i prigionieri solo per mezz’ora”.
”I quattro bambini indicati – ha precisato il Presidente – come minori sono stati imprigionati nello stesso luogo di detenzione degli adulti e sono stati trattati e giudicati come tali”. ”Gli avvocati della difesa hanno presentato un appello a nome degli imputati – conclude Napoli – al Presidente della Corte suprema per il Darfur del Sud ed e’ per questo che bisogna fare presto e raccogliere piu’ firme possibile per supportare l’azione dei difensori di questi giovani, minori e non, condannati ingiustamente” (Le dichiarazioni sono fonte ASCA).