Sakineh, la donna iraniana condannata a morte per omicidio, no è stata liberata. Ieri la notizia aveva fatto il giro del mondo: si era detto che Sakineh, il figlio (anch’esso detenuto in prigione per la sua campagna per la liberazione della madre) e il loro avvocato erano stati scarcerati. Immagini dei tre nella loro abitazione erano state viste sui maggiori canali televisivi.



La notizia aveva portato euforia e festeggiamenti, specie da parte del Comitato internazionale contro la lapidazione che si sta battendo in prima linea perché la condanna all’orribile morte venga almeno cambiata in carcere. Invece è arrivata la smentita. Sakineh, il figlio e l’avvocato non sono stati affatto liberati, anzi. Sono semplicemente stati portati nella casa della donna per una ricostruzione televisiva per un programma a cura della tv iraniana in lingua inglese PressTv che vuoel ricostruire il presunto omicidio della donna.



La stessa televisione ha così commentato l’episodio: “Contrariamente a una vasta campagna di propaganda da parte dei mezzi di informazione occidentali secondo cui l’assassina Sakkineh Mohammadi-Ashtiani è stata rilasciata», spiega sul suo sito PressTv, «una nostra équipe televisiva, ha concordato con l’autorità giudiziaria di seguire la Ashtiani nella sua abitazione per produrre una ricostruzione video dell’omicidio sulla scena del delitto». (fonte Ansa)

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