Sakineh non è stata liberata e in un video ricostruisce l’omicidio del marito.
Sakineh non è stata liberata. La donna condannata a morte per lapidazione con l’accusa di adulterio con l’omicida del marito è stata fatta uscire dal carcere solo temporaneamente. Il motivo fa presagire che difficilmente sarà liberata in futuro. La donna, infatti, è stata condotta nella propria abitazione di Tabriz per registrare un’intervista in cui confessa per l’ennesima volta (si ritiene che le altre volte sia stata obbligata con la tortura) ogni addebito. Nel video, che è stato trasmesso dalla tv di Stato iraniana Press TV, la donna ripercorre le tappe dell’uccisione del marito del 2005. Sakineh ammette la relazione con Isa Taheri, e di avere somministrato al marito una sostanza paralizzate prima che Taheri lo uccidesse fulminandolo. Nel filmato viene mostrato un attore che impersona il marito, con un filo elettrico ai piedi e alla vita stretti da Sakineh e Taheri. «Al settimo tentativo mio marito non si mosse più. Era morto», afferma la donna con ogni probabilità, ancora una volta obbligata a recitare il falso con la forza.
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