Strage in moschea: sarebbero 38, al momento, i morti. Forse due gli attentatori kamikaze che si sono fatti esplodere all’interno di una moschea nella città di Chahbahar, un porto nel sud est dell’Iran non distante dal confine con il Pakistan.
Nella moschea si tenevano le celebrazioni religiose alla vigilia della festività sciita dell’Ashura, la ricorrenza del martirio dell’imam Hussein. Il primo attentatore ha fatto detonare la bomba che indossava all’esterno della moschea, mentre il secondo si è fatto esplodere all’interno. Secondo alcune testimonianze, i servizi di emergenza erano in stato di allerta a causa di alcune non meglio identificate minacce giunte nei giorni scorsi.
Già in passato nella stessa zona dell’Iran si erano verificati attentati e stragi di pellegrini, ad opera del gruppo terrorista denominato Jundallah (Soldati di Dio), che appartiene alla minoranza sunnita della zona. L’ultimo della serie si era tenuto a luglio, con la morte di 28 persone.
Allora si era trattato, dalle dichiarazioni dei terroristi, di una vendetta per l’esecuzione del proprio leader, Abdulmalik Rigi, avvenuta il mese prima. Le autorità iraniane sostengono che il gruppo terrorista sia di base in Pakistan e sia sovvenzionato dai paesi occidentali. Nell’ottobre del 2009 furono uccise 42 guardi rivoluzionarie.