Il tribunale europeo dei diritti umani ha sentenziato che il “diritto umano all’aborto” non esiste. E’ la decisione dopo che tre donne irlandesi (paese in cui l’aborto è vietato costituzionalmente) si erano rivolte al tribunal europeo perché “costrette a recarsi all’estero per abortire”.
Ma il tribunale ha sentenziato che il divieto costituzionale irlandese di abortire non viola la Convenzione Europea dei Diritti Umani. Il Tribunale ha deciso che le leggi del Paese non violano la Convenzione Europea dei Diritti Umani, che sottolinea il “diritto al rispetto della vita privata e familiare”. Il Centro Europeo di Diritto e Giustizia, terza parte in questo caso, ha lodato il riconoscimento da parte Tribunale del “diritto alla vita del non nato”. Grégor Puppinck, direttore del Centro, ha detto che il tribunale ha “riconosciuto il diritto alla vita del non nato come diritto legittimo”.
Puppinck ha spiegato che “il Tribunale non riconosce il diritto alla vita del non nato come un diritto assoluto, ma come un diritto che deve essere valutato con altri interessi in conflitto, come la salute della madre o altri interessi sociali”.
Gli Stati, ha proseguito, “hanno un ampio margine di apprezzamento nel ponderare questi interessi in conflitto, anche se c’è un vasto consenso pro-aborto nella legislazione europea”. “Questo è importante: l’ampio consenso pro-aborto nella legislazione europea non crea alcun nuovo obbligo, come in altri temi dibattuti a livello sociale e morale”.