Maulana Yousef Qureshi, imam di una moschea della città di Peshawar in Piakista, ha offerto una ricompensa di 5800 dollari a chi uccide Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia ma in attesa di grazia.
La sentenza comminata alla donna ha rinnovato le discussioni sulla legge sulla blasfemia in vigore nel paese islamico. Tal elegge è uno spunto per perseguitare le minoranze non islamiche del paese, circa il 4 per cento su una popolazione di 170 milioni di persone. Qureshi è ovviamente contrario a ogni possibilità di abolire tale legge: “Resisteremo fortemente contro ogni tentativo del governo di abolire o cambiare la legge sulla blasfemia”.
Se Asia Bibi dovesse essere graziata, in molti hanno chiesto che venga uccisa comunque, tra cui Qureshi: “Chiunque uccida Asia riceverà 500mila rupie di ricompensa” ha detto. L’imam ha parlato con l’agenzia Reuter spiegando che “ci aspettiamo di vederla impiccata e se ciò non succederò chiederemo ai mujahideen e ai talibani di ucciderla”.