La famiglia reale saudita, a quanto rivela Wikileaks, non sarebbe estranea a festini e party selvaggi.

Le rivelazioni di Wikileaks colpiscono anche i principi sauditi. Dietro l’apparenza di un’intransigente morigeratezza, party selvaggi e pura decadenza. «L’alcol, rigidamente proibito dalla legge e dalla tradizione saudita, abbondava nel bel rifornito bar della festa inoltre si è saputo, attraverso il passaparola, che un certo numero di ospiti erano di fatto prostitute, fatto non insolito per queste feste. Sebbene non ne siamo stati testimoni diretti, l’uso di cocaina e hashish è comune in questi giri di persone», si legge in un cablogramma scritto dal console Martin Quinn, a quanto riporta il Guardian.



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Non solo: «Dietro la facciata del conservatorismo wahabita nelle strade, la vita notturna della elite giovanile è fiorente e palpitante».Tutto ciò avverrebbe con il beneplacito della forze dell’ordine. Facile intuirne il perché: «la polizia si tiene a distanza solo quando i party includono la presenza o il patrocinio dei reali sauditi e dei loro sudditi più fedeli».



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