Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata a morte per adulterio, in Iran, è stata liberata

E’ stata liberata Sakineh Mohammadi Ashtiani. Si tratta della donna condannata, in Iran, alla lapidazione per adulterio. Assieme a lei sono stati liberati anche il figlio, Sajjad Qaderzadeh e l’avvocato Javid Hutan Kian. Sakineh era stata accusata anche, dai familiari del marito, dell’omicidio di quest’ultimo. Tuttavia, il loro perdono era stato sufficiente, come prevede la legge islamica, a scioglierla dall’accusa. La vicenda era iniziata nel 2006, quando le erano state inflitte 99 frustate per una “relazione illecita”. In seguito era stata condannata  a morte per lapidazione con l’accusa di aver avuto un rapporto anche con l’assassino del marito. Intervistata in diretta, dalla prigione di Tabriz, sulla tv di stato, aveva ammesso, in un contesto denso di punti non chiariti, le sue colpe.



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Secondo gli attivisti umani, la confessione le era stata estorta con la tortura. La vicenda ebbe un’eco mondiale e, dalla scorsa primavera, numerose associazione in difesa dei diritti umani, premi nobel e star di Hollywood e dello sport si sono mobilitati per la sua liberazione. «Sono stati liberati ieri», hanno dichiarato diverse fonti del Comitato Internazionale contro la lapidazione. «Non abbiamo ancora parlato con lei», ha detto Mina Ahadi, presidente del comitato, senza fornire ulteriori dettagli.



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