Torna a far sentire la sua voce il capo di Al Qaeda e mandante della strage dell’11 Settembre Osama Bin Laden, l’uomo più ricercato del mondo. «Uccideremo gli americani che cadranno nelle nostre mani se verranno giustiziati Khaled Sheikh Mahammed e i suoi compagni» ha minacciato Bin Laden in un messaggio audio anticipato dalla tv araba Al-Jazeera. Khaled Sheikh Mohammed, l’uomo di cui parla Bin Laden, è considerato il regista degli attentati dell’11 settembre ed è sotto processo assieme ai suoi compagni.



Nel messaggio audio, Bin Laden, si rivolge agli abitanti Usa: «Oh popolo americano» – dice – «questo mio messaggio riguarda i nostri prigionieri che sono ancora nelle vostre mani. La vostra Amministrazione segue i passi dei suoi predecessori e prosegue la guerra in Afghanistan». Per questo, Bin Laden, annuncia che «il giorno in cui gli Stati Uniti dovessero prendere la decisione di uccidere Khaled Sheikh Mohammed e i suoi compagni deciderebbero anche l’uccisione degli americani che finiscono nelle nostre mani».



La minaccia del leader di Al Qaeda Osama Bin Laden è rivolta anche al presidente Obama, reo, secondo il terrorista internazionale, di proseguire la politica estera di Bush: «Il padrone della Casa Bianca – ha detto Bin Laden nel messaggio audio – sta proseguendo sui passi dei suoi predecessori in molte questioni alzando il livello dello scontro in Afghanistan e aumentando l’oppressione nei confronti dei nostri detenuti e in particolare dell’eroe Khaled Sheikh Muhammed».

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Osama Bin Laden rinfaccia a Obama anche la continuazione della politica filo-israeliana, affermando che «Il padrone della Casa Bianca continua a opprimerci, in particolare aiutando gli israeliani a occupare la nostra terra che è la Palestina». Nel messaggio audio Bin Laden, in un incitamento alla guerra piuttosto confuso, – «pensavano che gli Stati Uniti si trovassero in un continente al riparo dalla rabbia degli oppressi fino a quando non c’è stato l’11 settembre» afferma -, ribadisce  l’appello alla battaglia: «La cosa più giusta è rispondere con la stessa moneta, perché la via della guerra è segnata».

 

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