Arrestate il Papa. E’ la richiesta perentoria non di due sgherri napoleonici, ma di Richard Dawkins e Christopher Hitchens. Si tratta di due tra i più noti ed importanti intellettuali inglesi ed esponenti del movimento ateo. Il primo è uno tra i più famosi divulgatori di una versione estremizzata del pensiero evolutivo darwiniano. Il secondo, giornalista, scrittore, e polemista britannico di primo piano, rappresenta una sintesi di opposte visioni culturali e politiche: dal passato trockijsta, Hitchens è famoso per gli eccessi anticlericali e per le sue posizioni definite, a seconda dei casi, di sinistra o neocon.
Leggi anche: PAPA/ Io, ebreo, vi spiego perchè la Chiesa ha la forza di rinnovarsi, di G. Troy
’ – Dawkins e Hitchens gradirebbero vedere le manette ai polsi del pontefice perché reo – a detta loro – di aver compiuto crimini contro l’umanità. I due sono al lavoro, assieme a due legali, per valutare se sussistano gli estremi per ammanettare Ratzinger il giorno della sua visita in Inghilterra. I presunti crimini contro l’umanità compiuti da papa Benedetto XVI consisterebbero nell’insabbiamento da parte sua dei casi di abusi sessuali compiuti da esponenti del clero. Poco importa che, per smontare scientemente le accuse, tutto quello che si doveva dire sia già stato detto.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO, CLICCA SUL SIMBOLO >> QUI SOTTO
Dawkins e Hitchens persistono nella loro folle idea di far arrestare il Papa. Oltre al fatto che le accuse contro il pontefice, ogni giorno di più, si stiano dimostrando false, i due fanno orecchi da mercante anche nei confronti di chi gli ricorda un altro elemento decisivo che renderebbe vana la loro battaglia: Benedetto XVI è un capo di Stato. E in quanto tale immune da ogni procedimento legale. Ma, secondo i due intellettuali, il Papa non è un capo di stato. Perché non è uno stato il vaticano. Secondo Mark Stephens, uno degli avvocati che stanno lavorando notte e giorno per vedere il papa 83enne dietro le sbarre, infatti, il Vaticano non può esser considerato tale perché non è rappresentato all’Onu. Mentre lo sono lo Zimbabwe di Robert Mugabe e il Venezuela di Chavez. O l’Iiran di Ahmadinejiad.
I due legali allo studio del caso, Geoffrey Robertson e Mark Stephens, sono convinti che sussistano gli estremi per chiedere formalmente alla Procura di sua Maestà di procedere penalmente contro Benedetto XVI. «Stiamo parlando di una persona il cui primo impulso, quando i suoi preti vengono pizzicati con le braghe calate, è quello di coprire lo scandalo e condannare la giovane vittima al silenzio» è stato il commento di Dawkins al Sunday Times. «Quest’uomo non è né al di sopra né al di fuori della legge. L’insabbiamento istituzionalizzato di abusi ai danni di minori è un crimine contemplato in ogni ordinamento e non prevede cerimonie private di penitenza o risarcimenti pagati dalla Chiesa ma giustizia e sentenze», ha ribadito Hitchens.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO, CLICCA SUL SIMBOLO >> QUI SOTTO
L’intenzione di Dawkins e Hitchens ha il sapore di una sortita estemporanea. Ma la patria del diritto liberale è sempre più caratterizzata da rigurgiti laicisti. E l’ordinamento inglese prevede casi del genere. L’anno scorso, infatti, balzò agli onori della cronaca mondiale il caso riguardante il primo ministro israeliano Tzipi Livni. Quando un gruppo di militanti pro-palestina, riuscì ad ottenere un mandato di cattura nei suoi confronti in base a presunti crimini da lei commessi nel corso del conflitto di Gaza del 2008-2009.Da allora il primo ministro israeliano non può mettere piede in Inghilterra