Un soldato thailandese è morto oggi alla periferia nord di Bangkok. Altre sedici persone sono rimaste ferite, di cui due versano in gravi condizioni. E’ successo alle 14 locali (le 9 del mattino in Italia) quando circa duemila camicie rosse sono state fermate dalle forze di sicurezza. Le camicie rosse, dopo aver occupato e bloccato il centro della capitale thailandese da alcune settimane, avevano deciso di andare a portare la protesta nelle campagne. In particolare, i sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra si stavano recando in una zona di mercato a nord di Bangkok per protestare contro l’arresto di una decina di militanti condannati a 15 giorni di reclusione, Per far ciò, si erano mosse in massa con camion e motociclette.



Nei pressi del National Memorial, vicino all’aeroporto per voli interni Don Meuang, si sono imbattuti in un posto di blocco presieduto da centinaia di militari. I quali hanno aperto il fuoco sparando in aria proiettili di gomma e veri. Hanno poi cominciato a sparare alle gomme dei camion e delle moto per fermare i manifestanti. Sembra che il militare ucciso sia stato colpito dal “fuoco amico” dei propri commilitoni, anche se diversi testimoni hanno visto le camicie rosse rispondere al fuoco con il lancio di razzi costruiti artigianalmente. Gli scontri si sono fermati dopo circa mezz’ora anche per via di un forte temporale che ha colpito la zona.



 

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– E’ un nuovo episodio che dimostra l’escalation violenta che sta prendendo la protesta thailandese, dopo settimane di pacifiche dimostrazioni e tolleranza da parte delle autorità. Anche intorno alla zona considerata il cuore della protesta, ci sono stati momenti di tensione oggi quando una esplosione è stata avvertita all’inizio di Silom Road, a circa cento metri dalla barricata eretta dalle camicie rosse. Testimoni parlano di un aumento del dispiegamento militare intorno ai manifestanti. 



 

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