Torna lo spettro dell’11 settembre nel cuore degli Stati Uniti, nella sua città simbolo, New York. Ma questa volta i terroristi non ce l’hanno fatta. Merito di un venditore di magliette ex-marine che notando del fumo uscire da un grosso furgone Nissan parcheggiato proprio di fronte a lui ha chiamato la polizia.



L’ordigno è rudimentale e gli artificieri lo disinnescano mentre la gente che passa e si assiepa sulle transenne si chiede se stanno girando l’ennesimo kolossal hollywoodiano. Ma invece, no questa volta i terroristi sono veri. Una bombola di propano, polvere da sparo, benzina e fili elettrici.

Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha dichiarato: la neutralizzazione dell’ordigno, sebbene artigianale, ha forse evitato un “evento molto cruento”. Il fallito attentato con autobomba è stato un “atto di terrorismo”. ha detto il governatore dello stato di New York, David Paterson. “Per fortuna, nessuno è rimasto ferito, e ora tutta l’attenzione della città, dello stato e delle autorità federali sarà volta ad assicurare alla giustizia il responsabile”.



 

Tutto è cominciato alle 18:30 (00:30 in Italia), quando alla polizia e ai vigili del fuoco è arrivata la segnalazione che del fumo fuoriusciva da un’automobile parcheggiata sulla 45esima strada, poco lontano dal teatro dove va in scena Lion King. Sono arrivati gli artificieri e, all’interno di un pacco posto sul sedile posteriore, la polizia ha trovato benzina, propano e, secondo alcune indicazioni, polvere da sparo. La macchina, con la targa del Connecticut, è stata isolata. Un uomo che si trovava a bordo sarebbe scappato, secondo quanto ha scritto il New York Times. Fonti federali hanno tuttavia escluso che si sia trattato di terrorismo, ma la polizia ha comunque setacciato la piazza per verificare che non ci fossero altri ordigni esplosivi.



 

L’evacuazione ha interessato, oltre alla piazza, anche alcuni teatri. Gli spettacoli che non erano ancora cominciati sono stati posticipati. In un teatro, agli spettatori non è stato consentito di uscire. Broadway è stata chiusa dalla 43esima alla 46esima Strada con blocchi anche in parti di Eight Avenue. Attorno alle zone cordonate si è assiepata una folla, molti turisti con macchine fotografiche e cellulari pronti allo scatto.

 

E’ stato il secondo allarme in pochi mesi a Times Square: in dicembre, poco prima dell’ultimo dell’anno, la polizia aveva chiuso la piazza per due ore mentre si svolgevano indagini su un furgone sospetto: alla fine si scoprì che all’interno non c’erano altro che abiti.