In Cina continuano gli scioperi. Le agitazioni dei lavoratori cinesi, una novità per il paese da sempre sotto rigidissimo controllo per quanto riguarda anche questo aspetto, adesso coinvolgono i dipendenti della Toyota. Nel particolare i fornitori di componenti per la giapponese Toyota. Sciopero di una settimana in un impianto nel nord della Cina. Il fornitore Toyoda Gosei ha comunicato che la produzione, nella fabbrica di Tianjin, da dove escono componenti come pannelli degli strumenti, è sospesa da ieri pomeriggio.



Ci sono altri possibili scioperi in programma, ad esempio quello che riguarda una vertenza sindacale in una fabbrica Honda nel Guangdong, nel sud del paese. I lavoratori hanno chiesto un aumento salariale. Nel Guangdong, i lavoratori dell’impianto che realizza serrature per Honda Motor hanno incrociato le braccia la settimana scorsa, ma sono poi tornati al lavoro martedì, in attesa di conoscere oggi il pacchetto di aumenti salariali e benefit proposti dal management.



– Se la protesta non fosse soddisfacente, però, dicono i lavoratori, la protesta potrebbe riprendere subito. Il Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del partito comunista cinese, ha difeso le vertenze dei lavoratori chiedendo aumenti per difendere la stabilità. Anche il premier Wen Jiabao ha parlato della necessità di un migliore trattamento per gli operai.

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