LA TRATTA DI NEONATI – Una tratta di neonati avrebbe avuto luogo in Spagna per 40 anni fino all’87. I neonati venivano dati per morti ai genitori, e vnduti ad altre famiglie. I genitori dei neonati vivato convinti dai medici a non vendere i figli, per non essere scioccati dai loro corpicini martoriati da forcipe e ventose.
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Un tratta di neonati. Su questo sta indagando il giudice Juan Cisneros della procura di Algeciras, nell’estremo sud della Spagna. Ben 12 infanti sarebbero stati dati in adozione a famiglie differenti dalle originali, alle quali, invece, veniva comunicata la morte dei figli. Il mercato dei bebè si sarebbe protratto per 40 anni, fino al 1986. Le indagini sono partite dopo 8 anni di denunce da parte delle famiglie che non si sono mai convinte né rassegnate alla scomparsa dei loro figli. Secondo le testimonianze delle famiglie, il metodo con il quale i piccoli venivano sottratti era sempre il medesimo: questo ha convinto il giudice a indagare. Le madri venivano anestetizzate, il bambino sottratto loro e, in seguito, ai genitori veniva comunicata la morte dei figli e suggerito di non vedere il loro corpicino martoriato da forcipe e ventose. I familiari venivano convinti che lo shock sarebbe stato troppo grande. L’ipotetica salma veniva consegnata, poi, ai genitori in una bara chiusa, pronta per la sepoltura. Le indagini sono complicate dal fatto che gli ospedali in cui nacquero i bambini oggi sono chiusi. Ma, nel cimitero di La Línea de la Concepción, mancano ben 12 piccoli cadaveri.
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Tra le testimonianza più significative, quella di Arturo Reyes, di 51 anni, il quale, per recuperare la bara del figli dal cimitero, minacciata da una frana, si rse conto che all’interno vi era solamente un asciugamano chirurgico con un lenzuolo verde.