Tragedia di Duisburg, love parade. La stampa tedesca rivela oggi che l’autorizzazione concessa dalle autorità agli organizzatori riguardava 250.000 persone. Ce n’erano più di un milione e mezzo. Un quotidiano di Colonia, il Kolner Stadt-Anzeiger, afferma invece che già nell’ottobre 2009 il sindaco di Duisburg era stato avvertito da esperti che il luogo individuato per la Love Parade era troppo piccolo.



Continuano intanto ad arrivare testimonianze dai sopravvissuti: “Sembrava la fine del mondo, siamo vivi per miracolo” dice Sarino Conti, proveniente da Agrigento. “Sono andato per curiosità, con mio fratello più grande e mio nipote. Non c’era parcheggio, quindi ci siamo incamminati verso il tunnel di accesso. Lungo la strada c’era un casino di bottiglie, lattine, gente che orinava sui muri o vomitava. Sembrava la fine del mondo. Si capiva che sarebbe andata a finire male”. Sarino è riuscito a fermarsi a pochi metri dal tunnel maledetto: “Ad un tratto la pressione della folla è diventata insostenibile. Non capivo, sembravano ubriachi, drogati.. si spingevano, ma non percepivano il pericolo. Alcuni cadevano per terra. La folla premeva, premeva, non potevamo neppure alzare le braccia, i polmoni erano compressi. Quelli a terra venivano calpestati, non potevano evitarlo”.



Sarino dice che già durante la Love Parade del 2007 era successa una cosa analoga e anche quella volta si era rischiata la tragedia. Intanto la salma di Giulia Minola, la ragazza bresciana di 21 anni morta alla Love Parade, sarebbe stata dissequestrata. L’amica di Giulia, Irina Di Vincenzo, è tornata a casa. Irina condivideva con Giulia un appartamento a Milano dove entrambe studiavano al politecnico.

 

 

 

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